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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Dopo la strage di Orlando torna la paura dei "lupi solitari"

L'Isis e Donald Trump: dopo la mattanza compiuta da Omar Seddique Mateen è "corsa alle speculazioni". L'Isis plaude al killer e lancia un "corso alla jihad per lupi solitari"; il candidato repubblicano alla Casa Bianca si scaglia contro Obama: "Parla di odio e non di terrorismo islamico"

STATI UNITI - Una strage in piena campagna elettorale per la corsa alla Casa Bianca. Una strage che sconvolge la comunità Lgbt. Una strage che porta la firma di un credente islamico. Gli ingredienti per alimentare l'odio ci sono tutti. Ed è per questo che, dopo la strage di Orlando, il presidente Barack Obama non ha mai nominato, nel suo messaggio di cordoglio, l'islam, la jihad, il terrorismo. Ha parlato di "terrore", di "odio". E tanto è bastato per scatenare Donald Trump, candidato repubblicano alle presidenziali, che ha immediatamente cavalcato il dolore suscitato dalla strage chiedendo le dimissioni dell'attuale inquilino della Casa Bianca, parlando di fantomatiche "falle" nella sicurezza del Paese, nell'identificazione e controllo di "pericolosi jihadisti". Il riferimento è alla lista delle "cento persone sospettate di essere simpatizzanti dell'Isis sul radar dell'Fbi a Orlando". Lista nella quale Omar Seddique Mateen, il killer della strage di Orlando, 29 anni e un figlio di tre, era inserito dal 2013. 

QUI IL VIDEO DELLA STRAGE

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LO SPETTRO DELL'ISIS - Secondo i media statunitensi, il killer avrebbe telefonato al 911 dicendo all'operatore di voler giurare fedeltà al leader dell'Isis, Abu Bakr al-Baghdadi. Poi, il massacro. Ma dell'Isis, nella vita di Omar Seddique Mateen prima della strage, non c'è traccia. E anche il suo "attenzionamento" da parte dell'Fbi nei mesi passati non aveva mai destato sospetti. Ma una strage con 50 vittime nel cuore degli Usa non è occasione da perdere per chi fa del terrore il proprio obiettivo: per questo l'Isis ha immediatamente rivendicato la strage. "Omar era uno di noi", ha scritto l'agenzia dell'Isis, Amaq. Nel testo della rivendicazione tradotto dall'arabo in inglese da Site, l'organizzazione Usa che monitora i siti jihadisti, si legge: "L'attacco che ha avuto come obiettivo un nightclub per omosessuali a Orlando in Florida e che ha causato oltre 100 tra morti e feriti è stato opera di un combattente di Isis".

Orlando, strage in un locale gay

I LUPI SOLITARI - La prova che l'Isis stia solo cavalcando la paura e il terrore scaturiti dalla peggior strage dall'11 settembre arriva dalla diffusione in rete, proprio nelle stesse ore, di un "Corso di formazione per lupi solitari" per "insegnare i fondamentali militari e logistici". Un vero e proprio "addestramento online alla jihad". L'iniziativa è stata promossa con un annuncio postato proprio ieri sera, che non può passare inosservato all'indomani del massacro di Orlando, dove l'autore avrebbe sì giurato fedeltà allo Stato islamico, agendo in modo indipendente, da "lupo solitario", appunto.

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