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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Strage di studenti in Messico: trovate fosse comuni con i corpi

Le autorità messicane hanno scoperto altre quattro nuove fosse clandestine nell'ambito dell'inchiesta sulla scomparsa di 43 studenti, uccisi dopo una manifestazione a Iguala

ROMA - Fermati, attaccati da poliziotti locali e membri di una gang di narcotrafficanti. Uccisi e poi scomparsi nel nulla, dopo una manifestazione repressa nel sangue a Iguala, nello Stato di Guerrero. Si affievolisce in Messico la speranza di ritrovare in vita i 43 studenti spariti ormai da quindici giorni, dopo la scoperta di altre quattro fosse comuni.

Secondo quanto riferito dal ministro della Giustizia, le fosse sono state individuate a seguito dell'arresto di altre quattro persone: "Hanno detto che ci sono i resti dei ragazzi". Complessivamente sono trentaquattro le persone arrestate nell'ambito dell'inchiesta. Ventisei delle persone arrestate sono agenti della polizia municipale di Iguala. Il ministro, Jesus Murillo Karam, non ha saputo precisare il numero dei corpi rinvenuti nelle nuove fosse, situate nei pressi di Iguala, alcuni dei quali bruciati. Alla fine della scorsa settimana erano state scoperte altre fosse con 28 cadaveri, non ancora identificati.

LA MANIFESTAZIONE E GLI OMICIDI - Il 26 settembre i 43 ragazzi scomparsi era giunti a Iguala dalla città di Ayotzinapa, distante un centinaio di chilometri, dove si trovava la loro scuola, per raccogliere fondi e manifestare contro la violenza e la corruzione delle forze dell'ordine, in occasione del 46esimo anniversario della strage del 2 ottobre 1968, quando circa trecento studenti erano stati uccisi dalla polizia e dall'esercito poco prima delle Olimpiadi. I giovani si sarebbero impossessati di tre autobus per tornare a casa. Quella notte, i poliziotti municipali, spalleggiati dalla banda narcos «Guerreros Unidos», avrebbero sparato sui mezzi, uccidendo alcuni di loro. Altri, invece, sarebbero stati sequestrati e portati sulle colline adiacenti per essere uccisi. La polizia ha già arrestato 22 agenti e altre otto persone per l’attacco ai bus. Si tratta di una delle peggiori stragi compiute in Messico dall’intensificazione della guerra del narcotraffico, nel 2006. 

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