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Giovedì, 28 Marzo 2024
MESSICO

Confessione shock: uccisi e bruciati in discarica i 43 studenti scomparsi in Messico

Due membri della gang di narcos Chilpancingo hanno confessato. Gli studenti sono stati rapiti dalla polizia, per ordine del sindaco locale, e poi sono stati consegnati ad una gang. "Farò tutto quello che è in mio potere per poterli identificare", ha detto il procuratore generale

La confessione dei due membri della gang di narcos Chilpancingo ha gettato nello sconforto un intero Paese. I 43 studenti messicani scomparsi dallo scorso settembre sono stati uccisi e poi bruciati. Il procuratore generale del Messico, Murillo Karam, ha detto alla stampa che in base alla confessione i resti carbonizzati trovati appartengano proprio ai ragazzi scomparsi. La certezza arriverà solo dall'esame del Dna. "Io devo identificarli, e farò tutto quello che è in mio potere per poterli identificare, per sapere se sono gli studenti", ha detto Murillo.

I due narcos Chilpancingo hanno rivelato che i 43 studenti sono stati rapiti dalla polizia, per ordine del sindaco locale, e poi sono stati consegnati ad una gang di narcos che li ha uccisi. I corpi sono stati bruciati e i resti gettati in un torrente. I 43 ragazzi sono andati incontro alla morte a bordo di un camion della spazzatura. Arrivati alla discarica di Cocula 15 studenti erano già morti soffocati nel camion e gli altri sono stati uccisi a colpi di pistola, hanno raccontato due membri della gang di narcos Chilpancingo.

L'orrore non era ancora concluso: i corpi sono stati ricoperti di carburante e dati alle fiamme insieme a copertoni ed altri rifiuti. La discarica è stata fatta bruciare per 14 ore. Poi i resti sono stati rinchiusi in dei sacchi di plastica e gettati in un fiume. Sarà estremamente complicato estrarre il Dna dai resti per permettere l'identificazione, ha detto il procuratore generale del Messico.

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