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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Espulso dagli Usa, messicano si suicida dal ponte di Tijuana

Il dramma lungo il cavalcavia che collega la periferia di San Diego con la città di frontiera del Messico

TIJUANA (MESSICO) - Un cittadino messicano si è suicidato pochi minuti dopo l'espulsione dagli Usa, gettandosi dal ponte di Tijuana che collega la periferia di San Diego con la città di frontiera del Messico: lo hanno riferito le autorità locali ieri sera, poco dopo l'annuncio da parte del governo Trump di una accelerazione delle espulsioni di migranti irregolari.

IL DRAMMA - L'uomo, che era stato espulso dagli Stati Uniti verso le ore 8.20 locali, "si è lanciato da un ponte" situato a pochi metri dalla frontiera, ha spiegato il responsabile locale della sicurezza pubblica, Marco Antonio Sotomayor. In base ai documenti trovati addosso al suicida, l'uomo - Guadalupe Olivas Valencia,44 anni - era nato a Sinaloa, lo Stato nel Nord-Ovest del Messico, dilaniato dalle violenze legate al narcotraffico.

"ERA DISPERATO" - Testimoni oculari hanno raccontato che "pareva molto angosciato dal fatto di essere stato espulso e di ritrovarsi in una città dove non conosceva nessuno".

LE NUOVE LEGGI USA - In base alle nuove direttive della Homeland Security, pubblicate ieri, gli agenti di dogana e per l'immigrazione sono autorizzati a fermare gran parte delle persone che vengano intercettate e risultino irregolari sul suolo americano. L'unica eccezione ammessa è per i bambini che arrivano negli Usa senza regolari documenti, i cosiddetti "Dreamers".

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