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Sabato, 20 Aprile 2024
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Plamen Goranov, simbolo e martire della rivolta bulgara

La rivolta bulgara contro corruzione e malapolitica ha ora un suo martire: è morto il giovane che si era dato fuoco davanti al municipio di Varna

Dieci giorni dopo essersi dato fuoco davanti al municipio di Varna, Plamen Goranov è morto il 3 marzo. La rivolta bulgara contro corruzione e malapolitica ha ora un suo martire. Il giovane chiedeva "le dimissioni di Kiro [Kiril Yordanov, il sindaco della città] e di tutti i consiglieri comunali entro le 17 del 20 febbraio 2012". Secondo la procura, questo era il messaggio scritto sul cartello che aveva portato quella mattina. Un cartello che ha conosciuto un curioso destino: dopo essere misteriosamente scomparso dal luogo della tragedia, è riapparso in casa di uno dei dipendenti del comune.

La Bulgaria è senza governo, è in stallo politico, è avviata a elezioni anticipate dalle quale si prevede non uscirà alcun vincitore, mentre si avvita in una crisi economica e sociale profonda. I manifestanti, che sono scesi in piazza in tutto il Paese, accusano la classe politica di corruzione. Il movimento punta ad un governo di transizione che realizzi riforme insieme ai cittadini.  L’ondata di proteste dura da un mese ed è scoppiata con l’aumento dell’elettricità.

Quello che colpisce è la composizione della marea umana che è scesa in piazza alcuni giorni fa a Sofia: sindacati di polizia, elettori del centrodestra e del centrosinistra, la classe media e quella operaia: "Ora siamo il Paese più povero d’Europa. Solo perché in questi anni siamo stati derubati e non ci sono stati dati soldi. Quei pochi che sono arrivati ci sono stati tolti".

Bulgaria, tutti in piazza contro carovita e corruzione

Devono ancora essere analizzate le registrazioni delle telecamere di sorveglianza che hanno filmato tutta la scena. Quel che si è che Plamen, 36 anni, non c'è più. "Non ha molto senso - scrive Vesti.bg - discutere se può essere paragonato a quello di Jan Palach, che si immolò il 16 gennaio 1969 a Praga diventando il simbolo della protesta contro l'occupazione sovietica in Cecoslovacchia. La verità è molto semplice: per molti Plamen è già il Palach bulgaro".

"Lo studente ceco aveva lasciato una lettera che spiegava il suo gesto. E non era solo, faceva parte di un gruppo. Un mese dopo un altro ragazzo avrebbe compiuto lo stesso gesto in piazza Venceslao. Goranov invece non ha lasciato lettere, o quanto meno fino a oggi ne ignoriamo l'esistenza. A Varna nessuno sa esattamente che cosa sia successo. Per ora non sappiamo neppure se ci sono dei testimoni. Tutto quello che si sa è che sono state scoperte due taniche di liquido infiammabile accanto al suo corpo, di cui una mezza vuota".

"L'impossibilità di sapere di più illustra già il livello di marciume in cui si trova – grazie anche al nostro contributo – la Bulgaria. Perché non sappiamo se si è immolato deliberatamente, se qualcuno lo ha "aiutato", se voleva veramente immolarsi o fare altra cosa. La svolta chiesta dalle migliaia di manifestanti può cominciare con questa rivendicazione: che sia fatta tutta la verità sulla morte di Plamen": Fonte Presseurop

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