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Giovedì, 25 Aprile 2024
politica estera / Svezia

Svezia: vittoria della sinistra alle elezioni, boom dell'estrema destra

I socialdemocratici si prendono la "rivincita" sulla vecchia maggioranza, ma preoccupata l'exploit della destra xenofoba

L'opposizione di sinistra è uscita vincitrice dalle elezioni politiche svoltesi domenica in Svezia, marcate però anche da un'avanzata storica dell'estrema destra che gli altri partiti intendono tuttavia mantenere fuori dalle trattative per la formazione di un nuovo esecutivo.

I socialdemocratici hanno infatti ottenuto il 31,3% delle preferenze, il che rende però il primo ministro in pectore Stefan Loefven il leader socialdemocratico eletto con la minor percentuale della storia, e che sarà verosimilmente costretto a mettere insieme una coalizione che non avrà la maggioranza assoluta in Parlamento.

La ragione è l'avanzata dei Democratici Svedesi (Sd), formazione di estrema destra che è passata da poco più del 5,7 di quattro anni fa a un 12,9% che la rende terza forza politica del Paese: una progressione che ricorda quella di altri partiti populisti o xenofobi come il britannico Ukip, il Partito Popolare danese e il francese Front National.

Date per scontate le dimissioni del premier conservatore Fredrik Reinfeldt, probabilmente già in giornata, si apriranno ora le trattative per la formazione dell'esecutivo: socialdemocratici, Verdi e altre formazioni di sinistra sono accreditate di 158 deputati contro i 142 del centro destra; Sd farebbe da ago della bilancia con 49 seggi.

I negoziati si annunciano però complicati anche all'interno della stessa sinistra: Loefven può contare su dei conti pubblici in ordine e su un buon andamento dell'economia, ma questioni quali Difesa ed energia nucleare dividono i potenziali alleati.

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