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Mercoledì, 24 Aprile 2024
SVIZZERA

Svizzera, il sogno finisce: no al salario minimo da record

Exit poll e primi dati non lasciano dubbi: vince il no. Non ci sarà il salario minimo da quattromila franchi al mese. Vincono gli imprenditori che avevano protestato contro stipendi tanto alti

ROMA - Nulla da fare. Il sogno dei lavoratori svizzeri - e forse un po' anche di quelli italiani - è finito. Addio sogni di salario minimo da record per gli svizzeri. Addio speranze di delocalizzazione e di posti di lavoro nuovi per gli italiani. Non passa, infatti, nel paese elvetico, il referendum per introdurre un salario minimo da quattromila franchi al mese, pari a 3720 euro. 

Il risultato, sostanzialmente, era già scritto. I sondaggi lasciavano pochi spazio alle interpretazioni ma qualcuno c'aveva creduto. Prima di vedere spegnere le proprie speranze dall'esito delle urne. Secondo un exit poll dell'emittente Srd, la proposta è stata bocciata da ben il 77% dei votanti. 

L’introduzione del salario minimo avrebbe avuto effetti pesanti per l’economia visto che a tutti i lavoratori sarebbero garantiti ventidue franchi - diciotto euro. Sarebbe stata una retribuzione minima più che doppia rispetto a quella di otto euro e cinquanta all’ora della Germania e dei dieci dollari proposti negli Usa da Barack Obama.

I sostenitori del "sì", il sindacato Sgb e Verdi e socialisti, affermavano che il costo della vita nel piccolo Paese alpino è altissimo, con un lavoratore su dieci che fatica a pagare l’affitto e solo il 40% delle professioni che è coperto da contratto collettivo. Gli imprenditori elvetici avevano ribattuto che un salario minimo così alto avrebbe bloccato le assunzioni di giovani e la crescita. Alla fine hanno vinto gli imprenditori. 

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