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Venerdì, 19 Aprile 2024
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A noi i sacchetti, a loro i bicchieri: il Regno Unito pensa alla tassa sul caffè

In Italia si discute per le buste bio da 2 centesimi, mentre in Gran Bretagna vogliono mettere una tassa da 25 centesimi di sterlina sui bicchierini da caffè

Mentre in Italia infuria ancora la polemica sui sacchetti biodegradabili a pagamento nei supermercati, nel Regno Unito sta succedendo qualcosa di molto simile. Anzi, peggiore se la vogliamo vedere dal punto di vista meramente economico. Dall'altra parte della Manica stanno valutando di introdurre una tassa da 25 centesimi di sterlina sui bicchierini monouso per il caffè. Come da noi per i sacchetti, anche in Gran Bretagna alla radice del problema c'è l'impatto ambientale: secondo le stime, gli abitanti del Regno Unito consumano e gettano circa 500mila bicchierini al giorno, arrivando a superare la soglia dei 2 miliardi l'anno.

Gli inglesi l'hanno già ribattezzata “Latte Levy” (letteralmente prelievo del latte) e consiste in un balzello di 25 centesimi di sterlina per ogni bicchierino. La proposta è arrivata dal presidente della Commissione parlamentare per l'ambiente Mary Creagh, che ha invitato il governo di Theresa May ad intervenire.

I dati

Secondo i numeri messi sul tavolo dalla Commissione per l'ambiente britannica, ogni anno vengono gettati via 2,5 miliardi di bicchieri del caffè, pari a 30mila tonnellate. Di questo enorme quantitativo, soltanto un quarto viene riciclato, il resto diventa 'spazzatura'. Molti rivenditori di bevande, proprio per diminuire il consumo dei bicchierini, offrono uno sconto ai clienti che consumano con la loro tazza, ma secondo i media inglesi, soltanto l'1-2% dei consumatori sceglie questa opzione.

“Al contrario, la tassa sulle buste di plastica introdotta nel Regno Unito, ha prodotto un calo del consumo dell'83% soltanto nel primo anno, motivo per cui il Governo britannico crede che il consumatore recepisca meglio una tassa rispetto ad uno sconto”: scrive la Commissione nel rapporto presentato a Theresa May ad inizio anno, in cui si fa riferimento al provvedimenti adottato nel 2015, in cui è stato introdotto un addebito di 5 pence su tutti i sacchetti di plastica. Qualcosa di molto simile a quanto successo in Italia da gennaio 2018.

Il rapporto completo della Commissione britannica

A Londra è stato anche chiesto che entro il 2023 la totalità dei bicchierini utilizzati venga riciclato, altrimenti si andrà verso il divieto di utilizzo in tutto il Paese. Un'ipotesi catastrofica per un popolo che ha nella sua cultura il consumo abituale di caffè e the.

Le critiche degli inglesi

Come avvenuto da noi per i sacchetti, anche nel Regno Unito sono arrivate aspre critiche da parte dei cittadini, contrari al “Latte Levy”. “Una tassa che grava sul consumatore e non risolve il problema alla radice”, tuonano i consumatori britannici, oppure “potrebbero dare spazio alle piccole aziende che hanno già trovato delle soluzioni alternative”, suggeriscono altri cittadini, interpellati dai quotidiani inglesi. I suggerimenti per evitare questa tassa sul caffè sono molti, dall'utilizzo di materiali che non impattano negativamente sull'ambiente, fino all'incentivare i consumatori a utilizzare meno bicchierini usa e getta. Quello che vogliono evitare i cittadini britannici è un altro aumento, che unito ad altri rincari, come quelli sui servizi di trasporto o quello sulle tasse universitarie, rendono la vita nel Regno Unito sempre più ostica. Le spese aumentano e gli stipendi restano gli stessi, provocando malumore e sofferenza tra i cittadini. Paese che vai, tassa che trovi, ma alla fine a pagarne le conseguenze è sempre il popolo. 

Altro che sacchetti, i rincari che dovrebbero farvi infuriare

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