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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Terremoto in Nepal, i geologi: "E' una reazione a catena"

Torna a tremare la terra in Nepal a distanza di pochi giorni dal devastante sisma che il 25 aprile ha causato oltre ottomila vittime: "Il movimento prodotto dal primo tremore aggiunge tensione su altri punti delle faglie e le destabilizza"

ROMA - Come bottoni che saltano uno ad uno da una camicia mentre viene strappata, un grosso terremoto trasferisce lo "stress" su un altro punto della faglia lungo la quale avviene, causando una rottura. Il sisma di magnitudo 7,4 che stamattina ha colpito il Nepal, diciassette giorni dopo una prima scossa 7,8 che ha ucciso oltre ottomila persone, fa parte di una reazione a catena in un'area fortemente sismica, spiegano i geologi. 

"I grandi terremoti sono spesso seguiti da altri terremoti, a volte altrettanto potenti", spiega Carmen Solana, vulcanologa dell'università di Portsmouth, in Gran Bretagna. "Questo avviene perché il movimento prodotto dal primo tremore aggiunge tensione su altri punti delle faglie e le destabilizza", ha spiegato al Science Media Centre (Smc), un'ong di Londra: "E' una reazione a catena".

Il terremoto di oggi ha colpito un'area settantasei chilometri a est della capitale Kathmandu, seguito dopo circa mezz'ora da un secondo di sisma di magnitudo 6,3. La scossa del 25 aprile, che uccise più di ottomila persone, avvenne a una distanza simile a ovest di Kathmandu. Entrambi gli eventi sono avvenuti sulla stessa faglia, dove si scontrano le placche tettoniche indiana ed eurasiatica.

Al buio e in strada: le prime ore dopo il sisma in Nepal | Foto di ActionAid

"Dal primo sisma di aprile, le onde d'urto sono migrate più o meno verso sudest", ha detto Nigel Harris, che insegna tettonica alla Open University. "C'è stato uno strappo nella faglia sottostante che si è mossa di colpo da ovest a est e il secondo terremoto è un prosieguo del movimento. Sia la scossa di aprile sia quelle di oggi non sono avvenute a grandi profondità, il che implica che il suolo ha tremato con più violenza. Dove le due placche s'incontrano la placca indiana sale al ritmo di due centimetri l'anno, con un movimento non continuo, ma sottoposto a forti frizioni, che conducono a sobbalzi potenzialmente distruttivi".

Nepal, forte scossa di terremoto | Foto da Infophoto

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