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Venerdì, 29 Marzo 2024
TERRORISMO

Terrorismo, "attacchi imminenti" contro le metro di Parigi e New York

L'allerta suonata dal premier iracheno Haider al-Abadi a margine dell'Assemblea generale delle Nazioni unite, a New York. Intanto la polizia algerina ha confermato il fermo per gli accompagnatori della guida francese rapita e uccisa

NEW YORK (USA) - Piani terroristici "imminenti" dell'Isis contro le metropolitane statunitensi e di Parigi sarebbero stati scoperti dall'intelligence irachena. A dirlo è stato il primo ministro iracheno, Haider al-Abadi, a margine dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, a New York. L'Iraq, ha poi aggiunto, "ha condiviso con gli Stati Uniti le informazioni sui piani terroristici". A pianificare gli attentati sarebbero stati jihadisti stranieri dell'Isis in Iraq.

In un documento che sarebbe stato consegnato alle autorità statunitensi, l'Iraq afferma che "diversi combattenti dell'Isis sono stati catturati e hanno rivelato all'intelligence irachena che miliziani reclutati in Francia e Stati Uniti sarebbero pronti a colpire le metropolitane di Parigi e poi gli Stati Uniti".

L'IRAN CONTRO "I FINANZIATORI" - Tutti quelli che hanno avuto un ruolo nel finanziare e sostenere i gruppi terroristici devono ammettere i loro errori" e "scusarsi non solo con le passate generazioni, ma anche con le future". Lo ha detto il presidente iraniano Hassan Rohani, parlando all'Assemblea generale delle Nazioni Unite. Le esperienze legate alla nascita di "al-Qaeda, dei talebani e dei moderni gruppi estremisti hanno dimostrato che non si possono usare i gruppi terroristici per contrastare uno Stato rivale e poi restare indifferenti alle conseguenze dell'estremismo crescente", ha dichiarato Rohani. "La ripetizione di questi errori, nonostante le conseguenze, lascia perplessi", ha aggiunto il presidente. "Oggi - ha poi detto Rohani - devo di nuovo mettere in guardia dalla diffusione di estremismi e pericoli creati dall'inadeguata comprensione e da un approccio sbagliato a questo fenomeno".

ARRESTATI ALGERINI - Intanto i quattro algerini che accompagnavano la guida francese Hervé Gourdel nel trekking in Cabilia sono ancora in stato di detenzione, sebbene nei loro confronti non siano ancora state formulate accuse di alcun genere. I quattro si erano consegnati alle autorità dopo essere stati rilasciati dai rapitori di Gourdel, l'ostaggio francese poi decapitato. In Algeria lo stato di fermo può durare fino a 12 ore nel caso di fatti legati a terrorimso. Gli inquirenti vogliono chiarire perché i quattro abbiano accompagnato Gourdel in una zona, il Parco nazionale di Djurdjura, nota per ospitare basi dei gruppi armati islamisti.

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