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Venerdì, 19 Aprile 2024
TERRORISMO

Terrorismo, schedati tutti i passeggeri dei voli in Europa

Chi viaggerà con scalo in qualsiasi aeroporto dell'Unione europea sarà schedato dal "Pnr", il Passenger name record. Entro il 2015 tutti saranno controllati al momento di imbarcarsi. Sarà registrato anche cosa mangiamo a bordo del volo

Nome, cognome, indirizzo. Ma non solo. Chi dovrà salire a bordo di un aereo, entro il 2015, dovrà passare un "check" globale: dalle preferenze sul pasto consumato a bordo al modo con cui si è acquistato il biglietto. La schedatura, insomma, sarà completa. Resta solo un ultimo argine da superare: quello della privacy. Aggirato questo scoglio, il "Pnr", il "Passenger name record" sarà realtà.

OBIETTIVO 2015 - Entro la fine di quest'anno, infatti, entrarà in vigore la nuova normativa europa in tema di sicurezza e lotta al terrorismo che, di fatto, sancirà l'addio alla privacy in nome della lotta al terrorismo. 

COME FUNZIONA IL PNR - Oggi per viaggiare è sufficiente inserire nome, cognome, indirizzo e numero di documento. Ma con l'entrata in vigore del "Passenger name record" le compagnie aeree entreranno in possesso di tutta una serie di dati sensibili che saranno a disposizione delle autorità. Come spiega Marco Mensurati su Repubblica, al momento di salire su un aereo tutti sapranno cosa consumiamo solitamente a bordo del volo, se abbiamo particolari esigenze sanitarie o come abbiamo comprato il biglietto, se in contanti presso un'agenzia di viaggi o con carta di credito via internet.

MAGGIORE SICUREZZA - Correttamente analizzati e incrociati tra loro, con questi dati le autorità dei Paesi di decollo e di atterraggio avranno una serie di notizie sul passeggero. L'obiettivo: prevenire attentati e favorire eventuali indagini. In ogni Paese ci sarà un numero attivo 24 ore su 24 a disposizione di forze dell’ordine e 007 per fornire notizie su nominativi, numeri di telefono, circostanze che dovessero emergere nell’ambito di inchieste e controlli sull’estremismo islamico, proprio per avere riscontri in tempo reale e per condividere le informazioni con i colleghi stranieri coinvolti negli stessi accertamenti.

PRIVACY - Il problema, però, si chiama privacy. I ministri della Giustizia dei Paesi dell'Unione europea si sono detti poco convinti della decisione di conservare i dati sensibili di ogni passeggero per un massimo di cinque anni. Per questo si sta lavorando ad abbassare i tempi di permanenza dei nostri dati negli archivi a tre anni. Il prossimo passaggio è l'incontro tra i ministri dell'Interno e della Giustizia il 29 gennaio a Riga. L'ordine del giorno, spiega Repubblica, "è stato modificato per inserire anche il tema del pnr".

CHI E' D'ACCORDO - Il protocollo che preve la nascita del "Pnr" è già stato firmato da dieci Stati: Italia, Finlandia, Slovenia, Repubblica Ceca, Malta, Austria, Bulgaria, Paesi Bassi, Spagna e Portogallo. 

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