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Venerdì, 19 Aprile 2024
TERRORISMO

Terrorismo, in Italia il rischio attentati non c'è: anzi, sì

Solo tre giorni fa il governo aveva deciso di ridurre il numero dei soldati impiegati in Italia a presidio degli obiettivi sensibili: da 4250 a tremila. Poi l'attentato di Parigi, i 12 morti nella redazione di Charlie Hebdo, e il dietrofront

"Siamo tutti coinvolti da questo tipo di minaccia", ma "bisogna fare attenzione a non confondere il terrorismo con l'Islam": così il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, Paolo Gentiloni, ha commentato ad Agorà l'attentato di ieri a Parigi contro il settimanale satirico Charlie Hebdo, che ha fatto 12 vittime. E mentre il ministro degli Interni, Angelino Alfano, rassicura i cittadini italiani sul rischio attentati in Italia, Gentiloni prova a smorzare i toni: "Quando leggo 'strage islamica' comprendo la sintesi dei titoli, non voglio criticare nessuno, ma occorre fare attenzione a non confondere. Adesso sarebbe più popolare dire che dobbiamo concentrarci sul problema dell'immigrazione, senza pensare allo stato islamico, ma questo non serve". Per Gentiloni, infatti, "il terrorismo è diventato uno Stato tra Siria e Iraq" e per questa ragione occorre "intervenire con forza contro il Daesh, il cosiddetto Califfato dello Stato islamico" in quanto "il non interventismo non risolve i nostri problemi".

MENO SOLDATI - Ma se a livello internazionale la lotta contro il terrorismo da parte dell'Italia è una questione sempre più viva, guardando in casa nostra, invece, il livello di difesa da eventuali attentati sembra scemare. Da questa settimana, infatti, era prevista l'abolizione di tutte le pattuglie dell'Esercito nelle città italiane. Niente più ronde nelle stazioni ferroviarie, negli aeroporti e in altre infrastrutture considerate a rischio. E neppure la sorveglianza nelle zone periferiche affidate ai veicoli dei militari. In pratica ogni giorno 980 uomini in meno per i controlli lì dove si temevano attentati. Addio, quindi, all'operazione "Strade Sicure" partorita dal governo Berlusconi dopo gli attentati nella metro di Londra. Era l'estate del 2005. La decisione del governo Renzi è stata presa con l'obiettivo di ridurre la spesa pubblica. 

IL DIETROFRONT - Poi è arriva la sparatoria di Charlie Hebdo. Sono arrivati i 12 morti in territorio francese. Ed è tornata la paura. Così dopo il massacro il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, ha deciso per il dietrofront annullando, di fatto, la decisione presa solo tre giorni fa di ridurre da 4250 a 3000 i militari a presidio degli obiettivi sensibili. L'orrore di Parigi ha cambiato la percezione del "terrore" in Italia. La voce "tagli di spesa" è stata sacrificata sull'altare della voce "sicurezza". Il tutto, però, con un certa approssimazione. Fino a ieri, infatti, l'Italia era sicura tanto da poter eliminare l'operazione "strade sicure". Poi l'attentato a Parigi. E l'Italia è tornata "a rischio attentati". 

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