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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Strage a Nizza: l'attentatore è Mohamed Lahouaiej Bouhlel

Nato nel 1985 a Sousse, in Tunisia, era residente in Francia e in possesso di regolare permesso di soggiorno. Il suo nome non è mai stato tra quelli "attenzionati" dai servizi segreti. E' stato ucciso a bordo del camion con il quale ha compiuto la strage

NIZZA - L’attentatore si chiamava Mohamed Lahouaiej Bouhlel: nato nel 1985 a Sousse, in Tunisia, era residente a Nizza, in possesso di regolare permesso di soggiorno. E' suo il documento rinvenuto a bordo del camion. Da una prima ricostruzione, avrebbe aperto il fuoco con un fucile calibro 7.65 quando la polizia ha tentato di intercettarlo: è stato ucciso da due agenti in servizio. Con sé aveva anche un pugnale, una granata e un altro fucile. Non è noto ai servizi segreti, ma alla polizia: era stato infatti denunciato per maltrattamenti alla moglie, furto e rissa.

Il video della strage, il camion piomba sulla folla

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IL PROFILO - Era un uomo "solitario", "che non diceva mai buongiorno" e anche "poco religioso", noto alle forze dell'ordine per reati minori, ma non schedato nella famosa Fiche S, quella che compete ai servizi di intelligence. E' questa la personalità che emerge dal racconto dei vicini di casa e dalle prime informazioni diffuse dagli investigatori. Dei vicini, stando sempre alla stessa fonte, lo descrivono come un individuo "silenzioso" che la sera rientrava a casa con la bicicletta. Secondo alcuni si era "isolato" dopo la separazione. Abitava da due anni nella zona ma non salutava mai e non aveva contatti con nessuno. Una vicina, Alexia, ha dichiarato di aver parlato con il 31enne soltanto una volta, per un problema elettrico, perché aveva tagliato i fili del contatore sbagliato. Anan, un'altra vicina, ha dichiarato che si trattava di "un bell'uomo ma fissava troppo le mie due nipoti". Jasmine lo ha descritto come "un uomo cattivo". 

SOTTO CONTROLLO GIUDIZIARIO - Un lupo solitario, comunque un uomo con problemi comportamentali, più che un evidente fanatico affiliato al jihadismo con collegamenti diretti con l'Isis. Il 31enne non viveva da molti anni in Francia, era nato in Tunisia, nella zona di Sousse, e meno di un anno fa era riuscito ad ottenere un patentino per la guida dei mezzi pesanti come quello che utilizzato per falciare la folla festante che assisteva ai fuochi d'artificio per il 14 luglio lungo la Promenade des Anglais di Nizza. L'uomo, il cui nome è stato diffuso dai media francesi, era sposato e aveva tre figli ed era stato denunciato per violenze verso la compagna da cui era separato da poco. Da un paio di settimane era sotto controllo giudiziario dopo essere stato fermato dalla polizia per un incidente con il camion: aveva perso il controllo del mezzo ed era finito contro alcune automobili. Viveva nella zona Nord di Nizza dove gli inquirenti oggi hanno perquisito la sua abitazione e due edifici sono stati sgomberati per un'allarme bomba.

IL MISTERO DEL PASSAPORTO - Il nome dell'attentatore, scritto in arabo, compariva due anni e mezzo fa sui social media arabi per un annuncio di "smarrimento" di documenti intestati proprio a Mohamed Lahouaiej Bouhlel. Non si hanno certezze che l'annuncio si riferisca effettivamente all'autore della strage ma sia il nome traslitterato in arabo sia la zona di nascita corrispondono. 

LA GUIDA DEI LUPI SOLITARI DELL'ISIS - Il ritrovamento dell'annuncio riporta alla mente quella "lezioni sulla sicurezza" tenuta dallo sceicco Abu Obeidah Abdullah Al Ghanm e pubblicata su Twitter da "Al Mojahden Electronic Network", un sito jihadista legato allo Stato islamico, alcuni mesi fa. Nella guida veniva consigliato agli aspiranti attentatori di vestirsi all'occidentale e radersi la barba per non attirare l'attenzione e confondersi con il pubblico locale, ma soprattutto veniva suggerito loro di "non potarsi dietro i documenti veri"

LE INDAGINI - Gli investigatori stanno controllando le immagini delle telecamere di sorveglianza per capire esattamente da dove è partito il mezzo pesante che era stato noleggiato "qualche giorno fa" nel sud-est della Francia, Provenza-Costa Azzurra, secondo fonti di polizia. Il tir bianco "ha cambiato almeno una volta la sua traiettoria" durante la sua corsa di due chilometri, ha aggiunto la fonte spiegando che "chiaramente ha cercato di fare il massimo delle vittime".

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