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Venerdì, 29 Marzo 2024
CRISI INTERNAZIONALI / Ucraina

Tregua a rischio in Ucraina: nuovi scontri e vittime nell'Est

La tensione diplomatica sale insieme alla ripresa dei combattimenti nelle regioni separatiste filorusse

Al via in Ucraina oggi esercitazioni militari internazionali che vedranno sul campo anche militari statunitensi, mentre nell'Est del Paese ex sovietico appare sempre più fragile la tregua concordata tra potere centrale e separatisti filorussi. Ieri la giornata è stata scandita da scontri, seppur sporadici, e ci sono state almeno sei vittime tra i civili. Cinque colpi di mortaio sono scoppiati anche vicino alla posizione degli osservatori Osce a Donetsk.

Tra le parti in conflitto sono volate nuove accuse, affiancate da dichiarazioni che non sembrano promettere bene per la tenuta dell'accordo di cessate-il-fuoco firmato lo scorso 5 settembre a Minsk.

"Le azioni dei terroristi minacciano l'applicazione del piano di pace del presidente ucraino" Petro Poroshenko, ha affermato il portavoce delle operazioni militari ucraine Volodymyr Poliovy, riferendo di attacchi dei ribelli contro posti di blocco dell'esercito.

Sull'intesa per la tregua si allungata ieri una nuova ombra quando uno dei leader degli insorti, Boris Litvinov, ha dichiarato - secondo l'agenzia Interfax - che i due "premier" separatisti delle regioni del Sud-est che hanno firmato l'accordo a Minsk, l'hanno fatto in qualità di "osservatori" e non di partecipanti a pieno titolo al processo di pacificazione.

Nella giornata di ieri, intanto, i reporter stranieri presenti nell'area di Dontesk, roccaforte dei ribelli filorussi, hanno assistito a pesanti scambi di artiglieria nei pressi dell'aeroporto, dove una densa colonna di fumo oscurava l'orizzonte. Secondo giornalisti di France Press, i ribelli hanno risposto ai colpi dell'esercito sparando a loro volta, con unità di artiglieria dislocate in zone residenziali. Il sindaco di Donetsk ha parlato di "situazione critica" e ha detto che ci sono state vittime tra la popolazione, senza specificare ulteriormente. Vari siti russi riferiscono della morte di una donna.

Intanto ieri c'è stato anche un nuovo scambio di prigionieri tra separatisti e forze ucraine. Secondo Interfax, 73 persone da entrambe le parti sono state consegnate in base all'accordo di tregua.

All'incertezza sul terreno corrisponde una generale tensione a livello politico e diplomatico internazionale. Le cancellerie occidentali accusano la Russia di continuare a giocare un ruolo attivo nel conflitto e venerdì sono state varate le nuove sanzioni contro Mosca anche da parte dell'Ue. Il Cremlino esprime a sua volta dubbi e diffidenza, in particolare sulle intenzioni della Nato, accusando l'Occidente di alimentare ulteriormente il clima di contrapposizione. E in questo quadro, oggi devono cominciare in Ucraina le esercitazioni Rapid Trident, in agenda sino al 26 settembre nei pressi di Lviv, nella parte occidentale del Paese ex sovietico

Il premier ucraino Arseny Yatsenyuk, che si è posizionato con fermezza nella posizione del "falco" tra i rappresentanti governativi, ha di nuovo puntato il dito contro Mosca, affermando che "l'obiettivo finale di Vladimir Putin" è di "prendere tutta l'Ucraina" per "ripristinare l'Unione sovietica".

Yatsenyuk sostiene che la Russia "non può accettare l'idea che l'Ucraina faccia parte della famiglia europea". Domani peraltro il parlamento di Kiev deve ratificare l'Accordo di associazione con l'Ue che implica la creazione di una zona di libero scambio, che però non entrerà in vigore prima della fine del 2015: un rinvio che non è piaciuto alle autorità filo-occidentali ucraine, ma che l'Europa spera contribuisca a instaurare un po' alla volta un clima di rinnovato dialogo con la Russia.

Guerra Civile in Ucraina © Infophoto

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