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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Berlino, la polizia cerca un tunisino 24enne: un suo documento era nel tir

Nuovi dettagli sulla strage: quando il camion si è fermato, lʼattentatore avrebbe ucciso lʼautista con un colpo di pistola e sarebbe scappato. La polizia tedesca dà la caccia a un cittadino tunisino

La polizia tedesca sta dando la caccia a Anis A., un cittadino tunisino di 24 anni che sarebbe coinvolto nella strage di Berlino, nella quale un camion ha travolto e ucciso dodici persone in un mercatino di Natale. Lo scrive Der Spiegel, secondo cui un documento che rimanda al giovane sarebbe stato trovato sotto il sedile del guidatore nell'abitacolo del tir. Il sito precisa che "gli inquirenti hanno trovato un documento di espulsione" emesso per "un tunisino di nome Anis A., nato nel 1992 a Tataouine". Il sospetto "sarebbe noto anche con due altri nomi".

L'attentato è stato rivendicato dai jihadisti del gruppo dello Stato islamico attraverso l'agenzia Amaq. Il richiedente asilo pachistano che era stato arrestato dopo la strage perché sospettato di esserne l'autore, è stato rilasciato dalle autorità tedesche. "I test forensi eseguiti finora non hanno fornito indicazioni sulla presenza dell'accusato nell'abitacolo del camion durante l'attacco", ha reso noto la procura. L'autore della strage dunque resta ancora in fuga. "Una o più persone, con un'arma", probabilmente quella usata per uccidere il pilota polacco del camion, ha precisato il capo della polizia di Berlino Klaus Kandt, non escludendo dunque la possibilità della presenza di un commando.

L'AUTISTA EROE - E intanto emergono nuovi dettagli sulla strage. L'autista polacco del tir utilizzato per la strage di Berlino "avrebbe lottato fino all'ultimo" con l'attentatore e sarebbe stato "ancora in vita, nella cabina, al momento in cui il mezzo ha investito la folla". A sostenerlo è il tabloid Bild, secondo cui sul corpo del camionista, che avrebbe tentato di deviare il tir, sono state ritrovate "ferite da taglio".

Berlino, attentato al mercatino di Natale (Foto Ansa)

Quanto alle vittime, sei sono state identificate come cittadini tedeschi. Dei 48 feriti, 14 stanno lottando tra la vita e la morte, secondo il ministero dell'Interno. Intanto, questa mattina, l'allerta in città resta alta e le misure di sicurezza sono state rafforzate.

Così come, con il passare delle ore, è aumentata la pressione politica sulla cancelliera Angela Merkel, che ieri ha confermato la sua linea sull'accoglienza dei migranti in Germania. "Questi sono i morti di Merkel!" ha tuonato Pretzell Marcus, uno dei leader del partito della destra populista Alternative per la Germania (Afd), che da sempre tiene una linea dura sulla questione dei migranti. Per Frauke Petry, di Afd, "la Germania non è più sicura" di fronte al "terrorismo dell'islamismo radicale", almeno da quando la cancelliera ha aperto il Paese nel 2015 a 900mila migranti in fuga da guerre e povertà (circa 300.000 sono poi arrivati nel 2016). Accuse che il ministro dell'Interno Thomas de Maizière ha definito "odiose" alla Bild.
 

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