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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Turchia, dal golpe alla "dittatura": arrestati parlamentari filo-curdi

Fermati Selahattin Demirtas e Figen Yukseldag, leader e co-segretaria di Hdp, il partito filo curdo, insieme ad altri nove deputati. L'accusa per loro è di formazione e associazione a organizzazione terroristica e separatista. Intanto gli attivisti denunciano: bloccati i social

La polizia turca ha arrestato il leader del partito filo-curdo Hdp, Selahattin Demirtas. Insieme  a lui sono finiti in manette anche Figen Yukseldag, co-segretaria dell'Hdp, e altri nove deputati della formazione eletta in Parlamento, che rappresenta il terzo partito del Paese.

Demirtas è stato arrestato nella sua casa a  Diyarbakir, la principale città curda in Turchia, dove la gente è scesa in piazza da già questa notte e nella mattina nella città è esplosa un’autobomba alla quale è seguita una sparatoria. Tra le vittime ci sono civili e poliziotti.

Nel suo ultimo messaggio pubblicato su Twitter Demirtas dice di essere stato preso in custodia dalle autorità:


Demirtas e Yuksekdag sono stati fermati nell'ambito di un'inchiesta sul terrorismo e l'accusa per loro è  formazione e associazione a organizzazione terroristica e separatista come ha riferito l'agenzia di stampa Anadolou, che però non ha fornito ulteriori dettagli sul lavoro dei giudici. Il governo turco accusa l’Hdp di essere il braccio politico del fuorilegge Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), come ha detto la televisione Ntv. Il loro arresto segna un vero e punto di non ritorno nella possibile composizione della frattura fra minoranza curda e Stato turco e soprattutto lancia ormai il presidente della Repubblica Recep Tayyip Erdogan alla guida assoluta del Paese, come scrive La Stampa. 

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Turchia, attentato nel centro di Diyarbakir

LA RISPOSTA DELL'UE - L'Unione europea è "estremamente preoccupata" per gli arresti dei deputati del Partito democratico del popolo (Hdp), formazione filocurda, eseguiti oggi in Turchia. Lo ha detto il capo della diplomazia Ue, Federica Mogherini.

BLOCCATI I SOCIAL MEDIA - Intanto il gruppo di monitoraggio Turkey Blocks denuncia che l'accesso ai principali social media risulta bloccato nella notte in Turchia: Facebook, Twitter e Youtube sono inaccessibili dall'1.20 ora locale, si legge sul sito del gruppo. Restrizioni sono state imposte anche ai servizi di messaggistica di WhatsApp e Instagram, per la prima volta a livello nazionale negli ultimi anni. Secondo Turkey Blocks, l'oscuramento è legato all'arresto dei parlamentari d Hdp. 

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