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Giovedì, 28 Marzo 2024
Isis

"La Turchia ha scambiato jihadisti con prigionieri dell'Isis"

Lo scorso venti settembre, con una "operazione segreta", la Turchia era riuscita a liberare quarantasei diplomatici rapiti dall'Isis. Il Times accusa: in cambio sono stati liberati quasi duecento jihadisti

ROMA - A patti con i terroristi. Una vera e propria trattativa: oltre centottanta jihadisti in cambio di quarantasei diplomatici rapiti. Secondo il quotidiano britannico Times, la Turchia avrebbe negoziato la liberazione di alcuni ostaggi, offrendo in cambio la scarcerazione di quasi duecento miliziani dello Stato islamico. 

I diplomatici erano stati rapiti cinque mesi fa, quando i jihadisti avevano preso la città di Mosul, nel nord dell'Iraq. Tra i jihadisti liberati ci sarebbero alcuni occidentali: tre francesi, due svedesi, tre macedoni, uno svizzero, un belga e due presunti combattenti britannici già noti alle autorità di Londra, il diciottenne Shabazz Suleman e il ventiseienne Hisham Folkard. 

La nuova ipotesi si aggiunge al mistero della presa di ostaggi terminata con una "operazione organizzata e segreta" - secondo le parole del presidente Recep Tayyip Erdogan - oltre due settimane fa, lo scorso venti settembre, con molti quesiti rimasti senza risposta.

Il governo turco, però, ha immediatamente negato il pagamento di un riscatto e anche lo scambio di prigionieri per risolvere la presa di ostaggi, durata cento giorni. Ciò che è certo è che due settimane dopo il rilascio degli ostaggi turchi – accompagnati dal confine con la Siria ad Ankara in aereo dal premier Ahmet Davutoglu – a inizio ottobre il parlamento turco ha dato il via libera a una delibera che autorizza operazioni contro l’Isis in Siria e Iraq, mettendo a disposizione il territorio turco anche per il transito e l’eventuale dispiegamento di militari della coalizione anti-Isis guidata dagli Usa. 

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