rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
LAVORO

Allarme Unicef: sono 150 milioni i bambini nel mondo che lavorano

Ben 115 milioni "sono di età compresa tra i 5 e i 17 anni e vengono sfruttati nelle forme peggiori di impiego": il 60% nell'agricoltura, il 7% nell'industria, il 26% dei servizi. I dati resi noti alla vigilia della Giornata mondiale contro il lavoro minorile

Freddi numeri che fanno gelare il sangue: sono 150 milioni i bambini nel mondo in età compresa fra i 5 e i 14 anni, impiegati nel lavoro minorile. Ad aggravare il dato il fatto che ben 115 milioni di bambini di età compresa tra i 5 e i 17 anni sono impiegati nelle forme peggiori di lavoro minorile, come quelle che prevedono carichi pesanti, contatto con sostanze chimiche e un orario di lavoro prolungato, il 60% risulta impiegato nell'agricoltura; il 7% nell'industria e il 26% nei servizi.

E' questa la stima dell'Unicef che ha diffuso il dato in occasione della "Giornata contro il lavoro minorile" indetta per domani, 12 giugno.

"Il lavoro minorile è sia causa che conseguenza della povertà e del disagio sociale" ha dichiarato Giacomo Guerrera, Presidente dell'Unicef Italia. "Nei paesi in via di sviluppo molti bambini sono costretti a lavorare in quanto orfani o separati dalle famiglie, o perché devono sostenere il reddito familiare".

CRISI ECONOMICA - "La crisi finanziaria globale - ha spiegato Guerrera - ha ulteriormente spinto i minori ad avviarsi precocemente al lavoro, specie verso le forme di lavoro più pericolose. E per le bambine la situazione è ancora più pesante perché, oltre a lavorare, esse devono occuparsi dei lavori domestici e della cura dei fratellini più piccoli, rinunciando alla scuola".

ISTRUZIONE - Nella lotta al lavoro minorile, l'Unicef concentra il suo impegno sull'istruzione, "l'arma migliore per allontanare lo spettro di un'ignoranza che è in primo luogo non conoscenza dei propri diritti e delle proprie potenzialità", e sulla diffusione della cultura della Responsabilità Sociale d'Impresa.

RESPONSABILITA' SOCIALE D'IMPRESA - Per l'Unicef, la Responsabilità Sociale d'Impresa consiste nel tutelare i diritti dei bambini stringendo collaborazioni efficaci tanto con i Governi quanto con le imprese "al fine di promuovere da un lato la responsabilità degli Stati nel garantire, dall'altro quella delle aziende nel rispettare e sostenere i diritti dei bambini nei luoghi di lavoro, nel mercato e nella comunità".

I DATI DEL LAVORO MINORILE IN ITALIA

VIDEO: LE STORIE DEI MINORI SFRUTTATI NEL NOSTRO PAESE

LA STORIA DELLA "SCUOLA DI EDWIN" - Edwin Medina è un maestro peruviano. Vive in uno dei quartieri più poveri di Lima, Nueva Esperanza, dove il lavoro minorile + un fenomeno significativo per contribuire all'economia familiare. "Nel 2007 Edwin ha creato un'associazione con attività ludico ricreative, riconosciuta poi dal ministero dell'educazione come scuola pubblica materna ed elementare, per allontanare bambini e ragazzi dalla strada. Oggi la scuola, di San Josè Obrero, coinvolge 150 famiglie, 12 insegnanti e molti volontari; offre un'istruzione ad oltre 400 bambini fra i 4 e 10 anni, molti dei quali sono piccoli lavorator"i. Nella scuola si affrontano, fra l'altro, "tematiche legate all'imprenditoria, al microcredito; tutte le aule hanno un orto gestito dagli stessi bambini". La storia di Edwin e della sua scuola è stata raccontata, in occasione della Giornata mondiale contro il lavoro minorile, dalla ong italiana Cesvi, impegnata a Lima in interventi contro il drammatico fenomeno.

IL DRAMMA DELLE "BAMBINE SCHIAVE" - Il lavoro minorile domestico è "una piaga nascosta che ogni anno colpisce milioni di bambine. Per le ragazze delle famiglie più povere, quello domestico può diventare una vera e propria schiavitù in cui viene leso ogni diritto fondamentale, quello della salute, dello studio, del gioco, della libertà"'. A sottolineare questo particolare aspetto del lavoro minorile è stata l'ong Terre des Hommes (Tdh). Il lavoro domestico su bambine e ragazze "umilia la loro dignità continuamente, con maltrattamenti, vessazioni e privazione di cibo. Non sono rari gli episodi di violenza e abusi, anche sessuale, ma le bambine e le ragazze che lavorano come domestiche sono quasi sempre invisibili alla società, in quanto confinate nelle case, spesso senza più alcun contatto con la famiglia d'origine".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Allarme Unicef: sono 150 milioni i bambini nel mondo che lavorano

Today è in caricamento