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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Inghilterra, i nazionalisti di destra fanno tremare Cameron

Il Partito per l'indipendenza del Regno Unito, euroscettico, vicino alla destra populista si sta affermando come la terza forza della politica britannica e punta a conquistare gli elettori delusi da Cameron

L'UK Independence Party (Partito per l'indipendenza del Regno Unito) non è, per ora, un nome noto agli osservatori meno attenti della politica britannica. Euroscettico, vicino alla destra populista, è stato fondato nel 1993. Da sempre chiede il ritiro del Regno Unito dall'Unione europea. La notizia è che l'UKIP si sta affermando come la terza forza della politica britannica e punta a conquistare gli elettori delusi da Cameron, che sta pensando a un accordo con gli indipendentisti per limitare i danni. Lo racconta The Guardian.

Nelle elezioni degli ultimi anni l'UKIP ha regolarmente ottenuto il 6-7 per cento delle preferenze, arrivando a una punta dell’11. Le prospettive del partito sono state sensibilmente potenziate da un episodio di cronaca che ha fatto molto scalpore, avvenuto quando il consiglio municipale locale ha deciso di togliere tre bambini dalle cure dei genitori affidatari dopo aver scoperto che erano erano iscritti all’UKIP. I bambini sono migranti dell’Europa continentale e il direttore dei servizi all’infanzia di Rotherham ha detto di sentire l’obbligo di tutelare le loro “esigenze culturali ed etniche”,  tenuto conto delle politiche che l’UKIP professa rispetto al multiculturalismo.

Alcune settimane fa il vicepresidente del partito conservatore Michael Fabricant ha offerto un posto nel futuro governo Tory a Nigel Farage, leader dell’UKIP. Il partito di Cameron aveva subito  convenientemente ridimensionato tale ipotesi, ma l’idea di fondo è stata decisamente rivelatrice: l’ascesa dell’UKIP sta innervosendo i Tory, e a ragion veduta. L’UKIP conta in questo momento 12 parlamentari europei mentre alla camera dei lord ci sono altri tre membri di UKIP ed ex-Tory.

L'UKIP si definisce un sedicente “partito libertario non razzista, che auspica l’uscita  del Regno Unito dall’Ue”, la cui ideologia si regge sull’assunto che perfino i conservatori “ormai sono socialdemocratici”, e che i partiti più importanti  “non offrono all’elettorato una vera scelta”. Un programma, quello dell'UKIP contro ogni forma di modernizzazione, che potrebbe mettere in difficioltà Cameron. Tra i più rilevanti di tali punti vi sono il concetto secondo cui il cambiamento del clima non è dimostrato e “l’energia eolica è inutile”,  il principio per cui dovrebbero esserci “tagli consistenti agli aiuti esteri” (da sostituire, a quanto sembra, con “il libero commercio”). Se poi ne avesse la minima possibilità, l’UKIP avrebbe intenzione di congelare per cinque anni anche “l’immigrazione permanente”.

Sei anni fa Cameron l'aveva definito un partito di “eccentrici, pazzoidi e mezzo razzisti”. Ora è pronto a cambiare idea. Paul Nuttall, 35 anni, è un ex studioso di Liverpool, europarlamentare e vicepresidente dell'UKIP. Secondo lui l’aumento di popolarità del partito dipende dall’“aver dimostrato di avere ragione su tutto ciò che ha a che vedere con l’Unione europea” e alla campagna contro “l’immigrazione incontrollata di massa”. Alle elezioni generali dell’anno prossimo, invece, il partito punta a scatenare un “terremoto politico”. Fonte: Presseurop

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