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Sabato, 20 Aprile 2024
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Negli Usa è emergenza manodopera: "Servirebbero più messicani"

L'appello delle aziende dopo la stretta decisa del nuovo presidente Trump: "Persi milioni per mancanza di lavoratori nell'edilizia, nel settore agricolo e in quello alberghiero". Tutta colpa delle regole "troppo stringenti" sull'immigrazione

STATI UNITI - Per il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, uno dei problemi del Paese è la presenza di troppi messicani; per i proprietari delle piccole imprese americane, soprattutto quelle che operano nell'edilizia, nel settore agricolo e in quello alberghiero, sono invece troppo pochi. Come si legge sul Wall Street Journal, i proprietari di queste imprese stanno riscontrando gravi difficoltà ad assumere personale per lavori poco qualificati; uno dei motivi è l'arrivo dal Messico di meno persone rispetto al passato, che non possono soddisfare la necessità di manodopera.

MANCANO MURATORI - Nelson Braddy, proprietario della King of Texas Roofing Company, azienda edile specializzata nella costruzione e installazione di tetti e coperture per edifici e capannoni, ha dichiarato al Wall Street Journal che negli ultimi anni ha dovuto rinunciare a venti milioni di dollari di progetti per mancanza di operai. "Senza i lavoratori messicani il nostro settore è a un punto morto" ha dichiarato Braddy, che si è detto pronto ad assumere immediatamente 60 operai, se solo riuscisse a trovarli.

RISTORAZIONE -  Il problema non riguarda solo l'edilizia, però. Nella Bay Area di San Francisco, per esempio, le difficoltà nel reclutare nuovi lavoratori hanno colpito anche Tacolicious, ristorante in stile messicano di alta qualità che abbina il classico taco a una grande selezione di cocktail e tequila. Il proprietario Joe Hargrave è partito da un piccolo stand all'interno del Ferry Plaza Farmers Market per poi dar vita a una catena. I suoi piani di espansione si sono però dovuti ridimensionare proprio perché non riesce a trovare cuochi o chef messicani.

AGRICOLTURA - Gli agricoltori della Florida non se la passano meglio. Steve Johnson, ad esempio, che raccoglie arance per la grande industria, ha 80 posti di lavoro a disposizione, ma nessuno interessato a lavorare per lui. Effettivamente la carenza di manodopera messicana trova testimonianza in uno studio del Pew Research Center, think tank americano che tra le varie cose si occupa anche degli andamenti demografici negli Stati Uniti, secondo cui i flussi di immigrati clandestini dal Messico hanno subito un graduale rallentamento negli ultimi anni. Si è infatti passati da mezzo milione di messicani irregolari all'anno degli anni Novanta ai 350.000 che entravano negli Stati Uniti a metà degli anni 2000, fino ai 100.000 all'anno del 2009, stima rimasta più o meno immutata sino a oggi.

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