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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Venezuela, arrestata l'attivista italiana Laura Gallo

Laura Gallo ha passaporto italiano. La notizia è stata resa pubblica dal figlio, Gabriel Gallo, esponente dell'opposizione, dirigente del partito Voluntad popular

L'ambasciata a Caracas si sarebbe già attivata. Un'attivista politica del Venezuela, con passaporto italiano, Laura Gallo, è stata arrestata il 23 gennaio scorso, assieme ad altre 31 persone, tra cui alcuni alcuni minori, durante un'operazione delle forze di polizia al termine di una manifestazione nello stato di Yaracuy, a circa 300 chilometri dalla capitale. La notizia, riportata oggi anche da Repubblica, è stata resa pubblica dal figlio, Gabriel Gallo, esponente dell'opposizione, dirigente del partito Voluntad popular e dell'ong Foro Penal Venezolano. L'arresto sarebbe "arbitrario" e "infondato". L'ambasciata a Caracas si sta adoperando per tentare di risolvere la situazione. In base alle accuse, rischierebbe fino a 15 anni di carcere.

Guaidò: "Governo di transizione ed elezioni veramente libere"

In un'intervista a Repubblica, Juan Guaidó, autoproclamato presidente del Venezuela, respinge ogni ipotesi di dialogo con Nicolas Maduro, che ha "usurpato il potere" in "un regime dittatoriale", perché "nel 2018 non ci sono state presidenziali. Lo Stato di diritto è stato fatto a pezzi, le autorità pubbliche sono bloccate, la libertà di espressione non esiste più, gli oppositori subiscono persecuzioni" dice. "La crisi si risolve con la fine dell'usurpazione del potere, un governo di transizione e elezioni veramente libere - dice Guaidò - La questione è come avviare questo processo". Secondo il presidente autoproclamato "tutto ciò che può contribuire a una soluzione politica sarà accolto con favore dall'opposizione. Ma non ci presteremo a una nuova farsa elettorale come quella del 2018". L'esercito sta con Maduro, e Guaidò ne è perfettamente consapevole: "La maggioranza dei venezuelani vuole un cambiamento. Ma, per ora, il potere conta sulle forze armate per conservarsi. Ecco perché ci siamo rivolti direttamente alle forze armate con la legge di amnistia" e "abbiamo molti contatti con funzionari civili e militari disposti a difendere la Costituzione".

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Venezuela, Russia: "Illegali nuove sanzioni Usa"

La Russia ribadisce il suo pieno sostegno al governo di Maduro, giudica "illegali" le nuove sanzioni americane contro la società petrolifera nazionale venezuelana, accusando Washington di ingerenza e annunciando l'intenzione di difendere gli interessi russi nel Paese. "Le autorità legittime del Venezuela hanno già dichiarato le sanzioni illegali e noi ci uniamo in tutto e per tutto a questa presa di posizione" ha detto un portavoce del Cremlino.

L'appunto di Bolton: "5mila soldati in Colombia"

"Il presidente lo ha detto chiaramente, tutte le opzioni sono sul tavolo". John Bolton ha risposto così ai giornalisti che gli chiedevano se Donald Trump stia considerando l'opzione militare durante la conferenza stampa in cui, insieme al segretario al Tesoro Steve Mnuchin, ha annunciato le nuove sanzioni alla compagnia petrolifera venezuelana, Pdvsa. Su un blocco giallo per appunti che Bolton teneva sbadatamente in mano era scritto l'appunto: "Afghanistan, salutare i negoziati, 5mila truppe in Colombia".
 
Ad una richiesta di un chiarimento sulla frase - interpretata grazie agli ingrandimenti della foto del bloc notes - e sull'effettiva intenzione di spostare militari nel Paese confinante con il Venezuela, un portavoce della Casa Bianca si è limitato a ripetere: "Come il presidente ha detto tutte le opzioni sono sul tavolo". Il timore di una pericolosa escalation della crisi in  Venezuela esiste.

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Foto Laura Gallo da: "La voce d'Italia"

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