Vidal rischia grosso: "Dopo l'arresto ha colpito un poliziotto"
Si aggrava la situazione del campione cileno arrestato e poi rilasciato dopo un incidente in Ferrari per guida in stato di ebbrezza. Ecco cosa emerge dal verbale dell'agente che lo ha fermato
SANTIAGO DEL CILE - Si complica la situazione di Arturo Vidal, arrestato e poi rilasciato per guida in stato di ebbrezza dopo l'incidente accaduto nella notte tra martedì e mercoledì nel quale ha distrutto la sua Ferrari 458. I media locali hanno pubblicato una relazione della polizia cilena dalla quale si evince come Vidal - durante l'arresto - avrebbe colpito con un pugno un poliziotto.
IL VERBALE - "Vidal, in modo prepotente e altezzoso, ha detto agli agenti: 'Io sono Arturo Vidal, giocatore della nazionale cilena', prima di dare un pugno all`altezza del petto del sergente Pezoa, ragion per cui abbiamo sollecitato i rinforzi perché l`uomo venisse trasferito in ospedale e poi al commissariato di polizia".
LA CONDANNA - Vidal è stato condannato alla sospensione della patente per 120 giorni ed alla firma al consolato cileno di Milano. Nessuna sospensione dal parte della federcalcio cilena.
LE SCUSE - "Sono stato coinvolto in un incidente stradale" ha scritto Vidal sul suo account Twitter, in spagnolo. "Fortunatamente stiamo tutti bene e sereni. Grazie per esservi preoccupati di noi". Sono quindi arrivate le scuse con la lettura di un comunicato davanti alla stampa: "Chiedo scusa a tutti i miei compagni, ai giocatori, ai dirigenti, a tutto il paese. Ho deluso tutti".