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Martedì, 19 Marzo 2024
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Austria, ballottaggio da rifare: l'Europa teme il boom dell'ultradestra

La Corte Costituzionale austriaca ha bocciato il ballottaggio presidenziale per irregolaritá nello spoglio dei voti in alcuni seggi. E ora la Brexit tira la volata dell'euroscettico Hofer: la costruzione del muro sul Brennero è più vicina

La Corte costituzionale austriaca ha annullato l'esito delle elezioni presidenziali, tenute il 22 maggio scorso, che avevano sancito la vittoria, di misura, del candidato dei Verdi Alexander Van der Bellen sull'esponente del partito euroscettico e xenofobo Norbert Hofer.

A ricorrere contro il risultato era stato proprio il Partito della Libertà di Hofer, trionfatore al primo turno ma costretto a cedere nel ballottaggio per soli 30.863: determinanti i voti giunti per posta, circa 700.000 e sul cui conteggio il partito Nazionalista aveva sollevato numerose obiezioni per irregolarità, tra cui, decine di migliaia di schede aperte prima dell'arrivo degli ufficiali incaricati. "Irregolarità che - secondo i giudici - si sono verificate proprio nel conteggio dei voti postali in 14 dei 20 collegi elettorali e il numero delle schede contestate supera la differenza di voti tra i due candidati".

VUOTO DI POTERE. Il nuovo voto si dovrebbe tenere tra settembre e ottobre ma la decisione della Corte apre un vuoto di potere: l'8 luglio, quando Heinz Fischer lascerà la presidenza, sarà colmato dai tre presidenti del Parlamento, tra i quali vi è lo stesso Hofer, che promette un atteggiamento imparziale.

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ONDATA EUROSCETTICA. Lo scorso maggio metá Europa aveva assistito con il fiato sospeso le elezioni presidenziali austriache. In particolare nei palazzi di Bruxelles si temeva che la vittoria di Hofer potesse portare ad un effetto domino che avrebbe travolto il resto d'Europa. Hofer é infatti uno degli esponenti di spicco del Partito della Libertá che in Austria preconizza la chiusura delle frontiere per impedire l'afflusso dei migranti e non risparmia dure critiche all'Unione europea e all'euro. Un'ondata nazionalista che si era fatta sentire in modo forte nella fase in cui tra Vienna e Roma si cercava di definire la questione dei confini, che l'Austria aveva minacciato di blindare per rispondere all'emergenza profughi. La crisi dei migranti ebbe un ruolo decisivo nella campagna elettorale: circa 90.000 persone hanno chiesto asilo in Austria nel 2015, più dell'1% della popolazione.

La "marcia per la libertà di movimento" al Brennero (Foto Facebook)

EFFETTO BREXIT. Ora che l'Austria deve tornare al voto molti temono che il risultato elettorale possa essere ribaltato e che Hofer possa diventare il prossimo presidente della Repubblica. Il voto nel Regno Unito ha dimostrato che l'Unione europea non é affatto un club esclusivo dal quale non si puó uscire e la vittoria di Hofer alle presidenziali aprirebbe all'organizzazione di un referendum per un Austrexit. Una eventuale elezione di Hofer potrebbe portare alla costruzione del muro sul Brennero. A festeggiare é la Lega Nord, alleata del Partito della Libertà a Strasburgo, che ora tifa perché Hofer vinca il ballottaggio che con tutta probabilità si terrà in autunno.


 

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