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Venerdì, 19 Aprile 2024
Sicurezza

Furti auto: numeri in calo nel 2017.I SUV modelli più rubati

A fronte di un calo complessivo dei furti in Italia, cresce dell'8% il dato degli Sport utility vehicle rubati poiché considerati più redditizi per le organizzazioni criminali coinvolte

In Italia ci sono circa 274 furti d'auto al giorno. Di queste ben 164 non vengono più ritrovate. Sono questi i dati che emergono guardando le cifre relative al 2017, anno che ha visto una diminuzione di questo tipo di reato ma contestualmente anche dei veicoli recuperati dalle Forze dell'Ordine.

SUV nel mirino

Come vi avevamo anticipato nelle scorse settimane dopo il summit tra le forze di polizia europee sempre più spesso i responsabili di questi furti si servono di dispositivi hi-tech utilizzati per sottrarre i veicoli in breve tempo. Obiettivo preferito dei ladri sono al momento i SUV, i cui furti sono cresciuti di oltre l'8% rispetto al 2016. A rivelarlo è uno studio elaborato da LoJack Italia, società americana che si occupa di rilevamento e recupero di beni rubati. Le regioni più a rischio per i possessori di SUV sono Lazio, Lombardia e Puglia. Soltanto nel 2017 ne sono stati rubati 4.623 facendo registrare un incremento del 8,2% in un anno. Non cresce invece la percentuale di recupero 'spontaneo' ferma al 31% e inferiore di quasi 10 punti percentuali rispetto a quella delle autovetture. A rendere così appetiti questi modelli è il valore economico più che è più elevato a confronto con le altre autovetture. I furti avvengono perlopiù su commissione con le auto che finiscono sui mercati dell'Est o dell'estremo Oriente.

Le modalità in cui avvengono i furti

Oggi in Italia quasi il 25% dei furti di SUV avviene anche mediante l'utilizzo di dispositivi tecnologici in grado di ingannare la centralina delle auto. In alcuni casi i ladri sono così bravi da riprogrammare la chiave (relay attack) senza il contatto fisico con la vettura, ma con l'uso di due ripetitori in radiofrequenza, in grado di simulare la smart key in uso sui veicoli più nuovi. Una tecnica molto in voga in Europa che si sta diffondendo anche in Italia. Ci sono poi i dispositivi più tradizionali i cosiddetti jammer, ossia quei device in grado di disturbare il segnale di chiusura del veicolo che disturbano la chiusura centralizzata lasciando libero accesso ai malintenzionati.

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