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Venerdì, 29 Marzo 2024
Sicurezza

Autovelox, le multe sono impugnabili se la strada è senza banchina

Una sentenza del Tribunale di Firenze apre la strada ad una pioggia di ricorsi. Ma il discorso riguarda soltanto le strade urbane di scorrimento con rilevamento automatico della velocità

Da una sentenza arriva una nuova speranza per gli automobilisti dalla guida veloce che vorrebbero evitare il pagamento delle multe degli Autovelox, emesse su strade a scorrimento veloce con sistema di rilevamento automatico. Il tribunale di Firenze ha annullato una multa per eccesso di velocità rilevato dall'autovelox di viale Gramsci, con una sentenza del 26 settembre. In attesa di giudizi di grado superiore, questa sentenza costituisce un precedente importante che potrebbe influenzare altri Tribunali e aprire ad una serie di ricorsi in tutta Italia. 

La notizia, riportata anche da FirenzeToday, è stata divulgata anche dall'associazione per i diritti dei consumatori Aduc sul proprio sito internet.L'annullamento del verbale - si legge sulla nota diffusa dall'Aduc – deriva dal fatto che il Tribunale ha stabilito che viale Gramsci non può essere considerato 'strada urbana di scorrimento' “perché non è presente la banchina, requisito che il codice della strada prevede come indispensabile per questa tipologia di strade”.

Per l'automobilista, spiega l'Aduc, “si tratta solo di una mezza vittoria. E ciò perché l'automobilista che fa ricorso a Firenze contro una multa per eccesso di velocità avrà ragione o torto a seconda del giudice di pace al quale la causa verrà assegnata, con l'80% circa dei giudici di pace fiorentini che accoglie i ricorsi. Stesso discorso in appello: parte del tribunale dà ragione al Comune, altra parte all'automobilista”.

Una situazione che per l'associazione va “a scapito dell'utenza e della certezza del diritto poiché in base ad un criterio casuale (il giudice assegnatario) si avrà ragione o torto”. Per l'automobilista si profila comunque ora l'appello e poi la Cassazione.
Su un altro autovelox installato a Firenze, quello di viale Etruria, si era pronunciata nell'ottobre 2016 anche la Corte di Cassazione “escludendo – ricorda ancora l'Aduc -, che qualsiasi spazio, anche minimo, possa essere considerato 'banchina' e rimandando al Tribunale di Firenze il compito di misurare questo spazio e verificare se possa essere considerata o meno banchina”.

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