A seconda del comune in cui si risiede, in Italia continuano ad esistere significative differenze riguardo il prezzo delle RC auto. Gli esempi più eclatanti riguardano la Campania, regione in cui il prezzo medio è pari a 539 euro, e la Valle d'Aosta, dove invece il prezzo del premio è pari a 303 euro. Lo si può apprendere consultando il bollettino Iper dell'Ivass, l'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni.

Da regione a regione, il prezzo del premio può arrivare a variare quasi del doppio. E dire che il differenziale di premio tra Napoli ed Aosta ha persino subìto importanti riduzioni nel triennio 2013-2016, passando da 380 euro a 246 euro e attestandosi intorno a questo valore nel corso del terzo trimestre del 2018.

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RC auto, prezzo medio in calo

Analizzando il bollettino Ivass si può tuttavia notare come il prezzo medio della Rc auto sia calato in 5 anni del 23%, (circa 96 euro) passando infatti da 515 euro del terzo trimestre 2013 a 419 euro del terzo trimestre del 2018. Soltanto nel terzo trimestre del 2018 i prezzi sono scesi, rispetto allo stesso periodo del 2017, dello 0,3%.

Prezzo RC auto: anche la compagnia fa la differenza

Sempre dal rapporto dell'Ivass emerge che i prezzi medi sono molto diversi anche in base alle varie compagnie: in base all'istituto assicurativo a cui ci si rivolge possono esistere variazioni su base annua comprese anche tra il -9,4% e il +7,4%. Inoltre il bollettino evidenzia come al terzo trimestre del 2018 la correlazione tra dimensione dell'impresa e la riduzione di prezzo sia quasi nulla. Il grado di differenziazione di prezzo, poi, è correlato all'età del contraente: quello relativo ai contratti stipulati dagli assicurati con età inferiore a 25 anni (l'1,4% del campione totale analizzato dall'Ivass) è particolarmente elevato: 745 euro.

Diffusione delle scatole nere

Un altro spunto interessante riguarda l'installazione delle scatole nere che ha fatto registrare un autentico boom nella provincia di Caserta. In quell'area, infatti, le 'black box' sono installate sul 60,6% dei contratti stipulati. Una scelta che secondo l'istituto nasce non solo dalla necessità di ridurre il premio assicurativo, ma anche da quella di "tutelarsi" in zone del territorio considerate più a rischio. L'Ivass parla di una "penetrazione assai eterogenea della scatola nera" sul mercato italiano, in cui il 20,6% dei contratti prevede clausole di riduzione del premio legate alla sua presenza. A Bolzano, provincia più virtuosa e dai premi assicurativi base più bassi, questa penetrazione è ridotta al minimo: è presente in appena il 3% dei contratti.

Proliferano le truffe sul web

Ultimo dato, questo abbastanza allarmante, è il proliferare di siti web che propongono polizze assicurative che risultano poi essere delle truffe. Nel 2018 l'Ivass ha scoperto 103 siti web di intermediari abusivi riuscendo ad ottenerne l'oscuramento di circa l'80%. L'istituto racconta di un "fenomeno cresciuto" nel corso dello scorso anno, la cui diffusione risale, invece, a due anni fa. A gennaio 2019 ne sono già stati scoperti 20, di cui il 30% è off line. "Il nostro, contro il fenomeno delle polizze fasulle, è un lavoro quasi senza fine, siamo davanti a una minaccia fortissima. La chiave fondamentale è quindi fare educazione assicurativa ai consumatori, così che nessuno si sogni di abboccare a queste assicurazioni online" afferma Riccardo Cesari, consigliere Ivass. "Contro il fenomeno impegniamo molte risorse. Abbiamo un settore specifico contro questa delinquenza: a ogni segnalazione - ha ricordato Cesari - ci muoviamo, facciamo denuncia in Procura, chiediamo la chiusura immediata del sito che veicola polizze fasulle e facciamo informazione verso i consumatori con un comunicato stampa immediato", ha concluso.