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Martedì, 16 Aprile 2024
Lavoro

Coronavirus: Adonp, da Fond. Luigi Maria Monti atteggiamento controcorrente


Roma, 6 apr. (Labitalia) - “Taglio del 20% lo stipendio del personale medico e sanitario da parte della Fondazione Luigi Maria Monti”. A dirlo una nota Adonp, Associazione aderente alla federazione terzo settore sanità no profit Cida. “Siamo in piena emergenza per Covid-19 - spiega - in tutta Italia ed anche nella Regione Lazio dove sono stati ricoverati allo Spallanzani i primi pazienti affetti dall’infezione virale e provenienti dalla regione cinese di Wuhan. All’Istituto Dermopatico dell’Immacolata-istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (Idi-irccs) per la Dermatologia, in ottemperanza ai dpcm dell’8, 9 e 11 marzo 2020, con le disposizioni attuative regionali del decreto-legge n.6 del 23 febbraio 2020, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, applicabili sull’intero territorio nazionale, la dotazione organica è stata ridotta dal 13 marzo ai livelli minimi”.


Ai lavoratori di diversi settori “è stato chiesto di restare a casa utilizzando le ore di recupero o le ferie disponibili, mentre in radiologia e oncologia continuava la piena attività. Il 23 marzo scorso, il presidente della Fondazione Luigi Maria Monti, proprietaria dell’Idi-irccs e di altre strutture sanitarie nella Regione Lazio, Antonio Maria Leozappa, ha inviato una comunicazione a tutti i dipendenti annunciando che l’ospedale Idi-irccs veniva convertito in una struttura per l’ospedalizzazione di pazienti Covid-19”.


“Tutto il personale e le diverse sigle sindacali - avverte - compresa l’Adonp, organizzazione sindacale rappresentativa della dirigenza medica e sanitaria, tecnico, professionale ed amministrativa delle strutture sanitarie no-profit, che non era stata preventivamente avvisata, hanno messo al servizio dell’emergenza le risorse professionali e scientifiche dichiarandosi disponibili a seguire le indicazioni della Regione Lazio e di Flmm”.


“L’ospedale - ricorda - è stato, così, ristrutturato per creare spazio e percorsi dedicati ai pazienti Covid-19 e i dirigenti medici e sanitari sono stati riposizionati nei nuovi reparti così come le unità infermieristiche o ausiliarie. Sono iniziati i corsi per l’utilizzo degli specifici dispositivi di protezione individuale da utilizzare. Il tutto con lo slogan #tuttoandràbene, che chiudeva anche la comunicazione del presidente”.


“Come una doccia fredda - avverte - è da poco pervenuta la seconda comunicazione, inviata dal presidente Leozappa a tutti i dipendenti il 1° aprile 2020. In questa lettera si descrive il nuovo setting assistenziale dell’Idi-irccs, che dispone di 44 letti di degenza ordinaria, 6 letti di terapia semi-intensiva e 4 letti di terapia intensiva per i pazienti affetti da Covid-19 e che offrirà le attività di degenza, chirurgia, ambulatoriali e i servizi in dermatologia, oncologia e medicina generale consentiti dalla situazione emergenziale per i pazienti No-Covid”. Nella comunicazione “si fa ancora riferimento alle difficoltà finanziarie della Flmm e viene comunicata la decisione di sospendere per tutti i medici e sanitari dell’Istituto l’erogazione dell’indennità di esclusività prevista dai contratti di lavoro vigenti, di fatto tagliando del 20% lo stipendio del personale medico e sanitario”.


Questa decisione, “ancora una volta senza preventiva informativa alle sigle sindacali, sarà applicata a tutto il personale, anche a quei medici e sanitari che saranno impegnati a breve nella gestione dei reparti o servizi Covid-19 con turnazione h24 o al personale in forza al reparto di oncologia che non ha mai smesso di funzionare durante tutta l’emergenza. Nella comunicazione, che evidentemente non tiene in alcuna considerazione le disposizioni di legge e di contratto collettivo applicabili, torna ad echeggiare il sinistro richiamo al possibile utilizzo di ammortizzatori sociali in alcuni settori e si riafferma la pretesa di poter continuare a modificare l’impianto retributivo, sempre in via unilaterale”.


Adonp a nome di tutti i propri iscritti, si chiede “come possa essere possibile, in un momento nel quale si guarda in tutta Italia con rinnovato rispetto e gratitudine ai medici e sanitari impegnati sui diversi fronti nell’emergenza Covid-19, che il presidente di un’organizzazione no-profit e religiosa, da un lato, abbia fatto riferimento alla lettera del cardinale Parolin, il quale si è congratulato con la Flmm e con tutto il personale per la disponibilità offerta nell’emergenza e, dall’altro, abbia tagliato una consistente quota della retribuzione, l’indennità di esclusività, che non costituisce una componente eventuale o variabile, al personale medico e sanitario”.


Appare, però, “ora, più chiaro il disegno strategico volto a negare la perdurante applicabilità del contratto collettivo nazionale, tentando di introdurre un contratto di primo livello”. Adonp “ricorda di aver dichiarato, il 30 gennaio 2020, lo stato di agitazione e di aver sospeso, come dovuto visto per lo stato di emergenza nazionale, ogni azione di protesta volta a combattere questi atteggiamenti chiaramente antisindacali da parte di Flmm”.


“Un corretto, leale e, soprattutto, democratico confronto tra le parti - auspica - è indispensabile nell’attuale momento di reale emergenza sanitaria perché possano essere adottate scelte condivise e sicuramente più giuste per tutti i lavoratori, che rischiano ogni giorno nell’impegno professionale e che non possono continuare a subire reiterate minacce di tagli e di ammortizzatori sociali, non giustificabili neanche dai riferiti inadempimenti regionali”.


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