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Sabato, 20 Aprile 2024
Lavoro

Imprese: ExportUsa, consigli e incentivi per aprire impianto produttivo in Usa


Roma, 23 gen. (Labitalia) - Mentre preoccupa e fa discutere la minaccia di dazi Usa, le opportunità per le imprese italiane negli Stati Uniti non mancano. A evidenziarlo ExportUsa, società di consulenza che aiuta aziende e professionisti italiani a entrare, con successo, nel mercato americano. La riforma fiscale americana, ricorda, ha ridotto la tassazione delle persone giuridiche. Le aliquote di imposta per i redditi delle società sono del 21% con aliquota unica a partire dall'esercizio 2018. Allo stesso tempo, sono state introdotte delle norme che prevedono ammortamenti accelerati per società con un fatturato elevato che dal 2018 possono spesare nell'esercizio le spese per beni produttivi e impianti.


“Gli Stati Uniti - dichiara Lucio Miranda, presidente di ExportUsa - si confermano un mercato stabile, in espansione e con un forte atteggiamento pro business. E in questo momento c’è la possibilità, per le aziende italiane, di sfruttare gli incentivi e le agevolazioni per aprire un impianto di produzione. Certo, alcuni Stati hanno programmi di incentivi migliori di quelli di altri Stati: Indiana, Alabama, MIssissippi, Nord e Sud Carolina, Ohio, Tenneessee, West Virginia, ad esempio, offrono piani di incentivi all'insediamento industriale più attraenti della California o di New York”.


Ma quali sono i passi per aprire un impianto di produzione negli Stati Uniti? Se l'apertura dello stabilimento comporta la creazione di un buon numero di posti di lavoro, è importante, per prima cosa, contattare i vari Stati per negoziare le condizioni di insediamento. Normalmente gli incentivi all'apertura di impianti di produzione industriale in America si sostanziano in crediti di imposta a lungo termini e/o nell'esenzione dagli oneri contributivi statali e nell'esenzione dalla property tax sull'immobile industriale (solitamente per 10 o 15 anni). Esistono, poi, altre forme di incentivo all'insediamento legate alle spese per corsi di formazione del personale.


“Per approcciare un mercato complesso come quello americano - aggiunge Lucio Miranda - è fondamentale essere preparati per fare scelte migliori ed economicamente più vantaggiose. Non dimentichiamo, infatti, che gli Stati Uniti non sono solo New York, Miami o Los Angeles. Conoscere bene il territorio permette di non commettere errori e non rendere vani investimenti importanti".


Ecco, quindi, i consigli di ExportUsa per aprire uno stabilimento negli Stati Uniti: negoziare gli incentivi con gli Stati prima di costituire la società negli Stati Uniti; avere un piano di investimento ben strutturato sia dal punto di vista dell'investimento industriale sia dal punto di vista dei livelli occupazionali; conoscere perfettamente il funzionamento in America di tassazione, contabilità, oneri previdenziali, sanità e assicurazioni, norme su ambiente e sicurezza del lavoro, e funzionamento e tipologie delle società commerciali, che viaggiano su due livelli: quello federale e quello statale.


E ancora: tenere presente il fattore logistico, la vicinanza ai mercati di sbocco, la vicinanza ai mercati di approvvigionamento, e la situazione del personale (Esiste sufficiente personale specializzato in zona? Lo Stato di insediamento offre incentivi per abbattere i costi di formazione?); considerare che il sistema giuridico e legale americano sono molto diversi da quelli italiani ed europei e questa sua diversità influenza in maniera profonda il modo con cui gli attori del sistema economico americano agiscono, infatti è fondamentale familiarizzare con le ragioni alla radice di questa diversità di comportamento.


Poi, i visti e permessi di lavoro per gli Stati Uniti, da non sottovalutare assolutamente e da pianificare per tempo perché ottenere i visti richiede tempo. Il fatto di aprire un impianto produttivo non dà di per sé alcun diritto in termini di permessi di lavoro. Va seguita una procedura e inoltrata (per tempo) una richiesta per ottenere i visti che servono per lavorare negli Stati Uniti d'America e per il trasferimento del personale dall'Italia.


Inoltre, occorre affrontare, per tempo, il tema delle varie assicurazioni: da quelle mediche per il personale trasferito all'assicurazione sanitaria per i lavoratori dipendenti, dalle altre assicurazioni obbligatorie per legge (come la workers' compensation per esempio) all'assicurazione contro i danni da prodotto (la Rc prodotto). Altre assicurazioni non obbligatorie ma necessarie sono quelle contro gli errori e omissioni da parte del management e quelle contro danni a cose e persone.


Infine, la protezione del marchio e dei brevetti e la preparazione della contrattualistica sono altri punti fondamentali da non sottovalutare. Non è necessario affrontarli in sede di negoziazione per l'apertura dello stabilimento, ma è un’attività da non sottovalutare.


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