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Giovedì, 28 Marzo 2024
Lavoro

Inveo: al via alta specializzazione per Dpo

Con due borse di studio alla memoria di Giovanni Buttarelli, già Garante europeo privacy


Roma, 11 nov. (Labitalia) - Un percorso di alta formazione post-universitaria per Dpo (Data protection officer - responsabile della protezione dei dati) con due borse di studio per giovani intitolate alla memoria di Giovanni Buttarelli, magistrato e Garante europeo della protezione dei dati, scomparso nell'agosto scorso. E' quanto propone Inveo, organismo di certificazione data protection accreditato e formazione privacy Gdpr per tutti i livelli. "L'iniziativa segue un percorso culturale nato con il nostro mentore e amico scomparso Giovanni Buttarelli, già presidente della Autorità Garante europea con il quale abbiamo puntato a promuovere la cultura nella protezione dei dati personali", racconta ad Adnkronos/Labitalia Riccardo Giannetti, presidente Inveo. Secondo Giannetti, "Buttarelli è stato per l'Italia la persona più illuminata, è stato un importante servitore dello Stato, e ha creato una cultura nell'ambito della protezione dei dati".


"E oggi - prosegue - lascia un testimone, un'eredità difficile da portare avanti. Noi, nel nostro piccolo, anche per via dell'amicizia che ci legava da tanti anni e al percorso comune fatto sull'ambito specifico nella protezione dei dati personali e nello specifico nell'ambito della certificazione, vogliamo dare la possibilità anche ai giovani di imparare un mestiere estremamente complesso". E infatti, sottolinea Giannetti, "questo corso di alta specializzazione nasce proprio dalla necessità di dare un supporto a persone che si sono già formate".


"Se noi, infatti, consideriamo un Dpo, un Data protection officer che ha seguito un master estremamente lungo e professionalizzante, la domanda che sorge sarebbe 'perché devo fare qualcosa in più?', 'cosa mi dà in più questa cosa?'. E il corso di alta specializzazione che noi abbiamo approntato ha il compito, più che l'ambizione, di dare una struttura tecnico-organizzativa al Dpo, di insegnare quelle che sono le tecniche di normazione standard che probabilmente non sono nelle corde di un Dpo, che nell'80% dei casi è un giurista. E i giuristi non sono molto avvezzi nella normazione tecnica", sottolinea.


"E quindi questo corso -ribadisce Giannetti- vuole specializzare il Dpo anche nell'ambito ad esempio degli Audit, quello di fare verifiche all'interno dell'azienda, quello di capire se un modello di certificazione è idoneo o no". "Abbiamo molte volte riflettuto con Giovanni Buttarelli -ricorda Giannetti- su come dare la possibilità ai giovani di entrare in questo mondo. Lui ci ha sempre chiesto di mettere al servizio della comunità la nostra cultura. E noi abbiamo aperto a questa borda di studio, ahimè a lui dedicata a lui in quanto scomparso, e che aiutasse i giovani a entrare in un percorso culturale completo".


"Non solo formazione giuridica data dal master, e quindi di secondo livello e universitaria, ma anche una competenza dal punto di vista tecnico, della normazione tecnica, degli standard tecnici. 2Perchè non dimentichiamo che il Gdpr non è una legge, è una norma tecnico-giuridica, bisogna conoscere entrambi gli aspetti. Sia la parte giuridica ma anche come applicarla concretamente", rimarca Giannetti. Il corso di alta specializzazione, spiega ancora Giannetti, "è organizzato per essere tenuto due volte l'anno, proprio per la sua complessità, e perché non sono tantissime le persone che hanno i 'numeri' per potervi accedere".


"La parte 'normale', sono otto posti, riservata a soggetti che svolgono già l'attività di Dpo, da almeno 6 mesi, e non c'è limite d'età. Devono essere fondamentalmente dei giuristi, esercitanti appunto già la professione del Dpo, e quindi possono entrare a fare il percorso di alta specializzazione", dice. "La borsa di studio invece -spiega ancora il presidente di Inveo- è riservata a dei giovani che al massimo hanno 33 anni, hanno seguito un master universitario e a seconda dei criteri che sono pubblicati sul nostro sito è possibile trovare il bando per potere partecipare a questo corso di alta specializzazione. I giovani dovranno fornire anche un 'lavoro', un documento operativo che viene loro richiesto e che verrà valutato da una commissione. Ci sarà quindi una graduatoria, un punteggio a cui potranno accedere", ribadisce.


Il primo corso inizierà la prima settimana di dicembre e successivamente verrà replicato a giugno. In ogni caso, verranno riservati sempre due posti gratuiti per due giovani che parteciperanno al bando e dimostreranno le loro caratteristiche, "due borse intitolate a Buttarelli con cui avevamo intrapreso questo percorso culturale", ricorda ancora Giannetti. "Il corso è strutturato così: prevede cinque giorni di aula, otto ore continuative al giorno, in cui io -spiega Giannetti- sarò l'unico docente per dare appunto continuità didattica. Terminati questi cinque giorni in cui spiegheremo molta parte tecnica, standard Iso, standard certificazione ecc, ci sarà una sesta giornata in affiancamento".


"Cioè noi come ente di certificazione, nella nostra quotidianità, porteremo tutti questi soggetti partecipanti a questo corso di alta specializzazione in affiancamento con noi, come auditor in osservazione. In modo tale che vedranno così come si devono svolgere praticamente le attività di verifica", chiarisce."Attività che non sono ispettive, ma di supporto e di audit e che permetteranno loro di imparare in concreto, con una metodologia strutturata come si opera. E quindi al loro interno replicare e sapere come dover, in quanto Dpo, strutturarsi all'interno dell'azienda", ribadisce ancora Giannetti.


E l'attività di Inveo prosegue anche in Europa dopo un vento tenutosi ad ottobre a Bruxelles. "Noi in Italia, nonostante riusciamo sempre a farci del male da soli, abbiamo una grandissima cultura nell'ambito della protezione dei dati personali. Abbiamo una lunghissima tradizione. L'Europa da questo punto di vista ci ha seguiti, non ha nulla da insegnare a noi. E con Buttarelli abbiamo sempre riflettuto su questo: come possiamo portare la nostra cultura in Europa", spiega. "Nacque così l'idea di fare un convegno a Bruxelles. Il convegno purtroppo si è tenuto in ottobre, senza di lui, con forte tristezza e rammarico ma abbiamo avuto la collaborazione dell'Autorità europea, dell'European data protection supervisor, che anche in nome suo ha contributo a questo evento. E' stato un successo e proprio per questo a marzo/aprile avremo probabilmente la possibilità di farne un altro", conclude.


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