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Venerdì, 29 Marzo 2024
Salute

Animali: traffico cuccioli dall'Est, viaggio in gabbie e senza acqua

Associazione smantellata dalla Stradale di Udine


Udine, 19 nov. (AdnKronos Salute) - Operava nelle province di Reggio Emilia, Bergamo e Como l'associazione specializzata in traffico internazionale di cuccioli di cane smantellata dalla polizia stradale di Udine, sottosezione di Amaro, coordinata dalla Repubblica di Udine. La banda importava gli animali da Ungheria, Polonia e Slovacchia.


L'indagine è partita a dicembre 2017, dopo un controllo effettuato da una pattuglia di vigilanza stradale della sottosezione Polstrada di Amaro, che ha intercettato un automezzo a bordo del quale erano presenti 65 cuccioli. Gli animali, di un mese di vita al massimo, condizione che rende illegale il trasporto in Italia, erano sprovvisti della necessaria vaccinazione antirabbica e viaggiavano stipati in gabbie, messe in un bagagliaio senza ventilazione e sistemi di abbeveraggio. Grazie agli innumerevoli pedinamenti, all'utilizzo di apparecchiature satellitari e alle intercettazioni telefoniche attivate, gli investigatori hanno potuto fin da subito ipotizzare l'esistenza di un vasto e fiorente traffico illecito di animali da compagnia da parte di un'associazione a delinquere, che non solo importava illegalmente dall'estero i cuccioli, ma li 'regolarizzava' per poi venderli.


L'organizzazione, come emerso dalle indagini, produceva falsa documentazione identificativa anche attraverso un'illecita microchippatura grazie al coinvolgimento di un veterinario compiacente della provincia di Milano, e di due allevamenti che simulavano la nascita dei cuccioli nelle proprie strutture. La commercializzazione poi avveniva, oltre che per i normali canali di vendita, anche attraverso inserzioni su siti web dedicati al commercio on-line. Il cliente finale acquistava pertanto un cane nella convinzione che questo fosse venuto alla luce in Italia. Un ricco giro di affari, basti considerare che un cucciolo acquistato in Repubblica di Slovacchia al costo di 50-100 euro poteva essere venduto in Italia al prezzo di 750-850 euro.


Talvolta dopo l'acquisto il cliente subiva la perdita del cucciolo anche a causa della mancata opportuna profilassi post-nascita e delle condizioni di viaggio che gli animali erano costretti a subire per arrivare in Italia.


Nel corso delle indagini sono stati sequestrati centinaia di cuccioli non solo in provincia di Udine, ma anche in varie zone d'Italia. Si è così conclusa l'operazione con l'esecuzione delle misure cautelari dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e il divieto di espatrio a carico di tutti i sodali, emesse da parte del gip di Udine.


Nel corso di perquisizioni, condotte nelle residenze private e nei luoghi di attività, allevamenti, negozi di animali, cliniche veterinarie, sono stati sequestrati altri 6 cuccioli, documentazione cartacea, computer e telefoni. La polizia ha eseguito 8 misure cautelari personali nei confronti di 6 italiani, una polacca e uno slovacco.


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