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Martedì, 19 Marzo 2024
Salute

Pediatria: una carezza che cura, 'effetto-coccole' sui bebè prematuri

I ricercatori di Milano-Bicocca in uno studio che spiega come agisce il contatto pelle a pelle


Milano, 16 set. (AdnKronos Salute) - La forza dell'amore dentro una carezza che diventa terapia per i bebè prematuri. Il tocco prolungato di una mano sulla pelle riduce lo stress e il dolore nei neonati pretermine, secondo uno studio pubblicato sulla rivista 'Developmental Cognitive Neuroscience' da un team internazionale di ricercatori dell'ospedale Buzzi, dell'università Bicocca e dell'Istituto di osteopatia di Milano, della Fondazione Come Collaboration di Pescara e dell'università John Moores di Liverpool (Gb). Nei prematuri di età gestazionale compresa fra le 28 e le 37 settimane, spiegano gli autori, l''effetto-coccola' migliora anche diversi parametri fisiologici come il livello di ossigenazione sanguigna e il battito cardiaco.


Sebbene l'interazione tattile appaia avere un ruolo centrale in molte strategie di cura perinatale, come il massaggio o la 'Kangaroo Mother Care' che prevede il contatto pelle a pelle tra neonato e genitore - ricordano dalla Bicocca - le basi neurobiologiche di questi approcci vengono raramente prese in considerazione. Un passo avanti per chiarirle arriva dal nuovo lavoro, che ha preso in esame gli afferenti C-tattili (Ct) ossia una classe di fibre nervose non mielinizzate attivate da un tocco continuo a bassa intensità del tutto simile a una carezza. Queste fibre sembrano infatti giocare un ruolo importante nel modulare diversi aspetti dell'interazione sociale nell'uomo e in molte specie animali. In particolare, il tocco mirato all'attivazione delle fibre Ct attiva aree cerebrali quali la corteccia insulare posteriore ed è in grado di ridurre l'eccitazione del sistema nervoso autonomico, generalmente correlata a stress e dolore.


La ricerca ha confrontato l'effetto di 5 minuti di stimolazioni effettuate sulla schiena alla velocità ottimale delle fibre Ct con 5 minuti di tocco statico, analizzando l'azione prodotta sulla frequenza cardiaca e sui livelli di saturazione di ossigeno, due parametri correlati con il miglioramento delle condizioni cliniche dei bebè prematuri. "Il tocco in grado di attivare le fibre Ct ha prodotto una riduzione significativa della frequenza cardiaca dei neonati e un aumento dei livelli di ossigenazione del sangue, fenomeno che si è protratto per un periodo di 5 minuti post-tocco - riportano gli autori - Al contrario, non vi è stato alcun cambiamento significativo nella frequenza cardiaca o nei livelli di ossigenazione del sangue dei neonati sottoposti a contatto statico".


"Questi risultati - commenta Alberto Gallace, docente di psicobiologia e psicologia fisiologica dell'università di Milano-Bicocca - supportano l'ipotesi che l'attivazione delle fibre Ct determinata da stimoli analoghi alla carezza sia il substrato neurobiologico degli effetti benefici osservati nelle terapie basate sulle interazioni tattili neonatali, offrendo importanti informazioni per la loro ottimizzazione in futuro. Più in generale, la ricerca arricchisce le nostre conoscenze sull'importanza dell'interazione tattile per il nostro benessere, già a partire dai primissimi mesi di vita".


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