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Giovedì, 28 Marzo 2024
Salute

Salute: Al cuore del diabete, screening cardiovascolare in 50 piazze italiane

Al via da marzo campagna prevenzione Sid, Amd e Anci con unità mobile per esami gratis


Roma, 19 dic. (AdnKronos Salute) - Rispetto a una persona sana, chi ha il diabete ha un rischio di morte doppio e quadruplo di infarto o ictus, ma ben 1 paziente su 4 sottovaluta questa probabilità. Per informare e sensibilizzare le persone con diabete sulla gestione della malattia per ridurre le complicanze ad essa correlate, come le malattie cardiovascolari, nasce la campagna nazionale "Al cuore del diabete", realizzata con il patrocinio di Sid (Società italiana di diabetologia) e Amd (Associazione medici diabetologi), in connessione con il progetto internazionale Cities Changing Diabetes e il contributo non condizionato di Novo Nordisk. L'iniziativa, presentata a Roma, gode del patrocinio di Anci (Associazione nazionale comuni italiani) e dell’Intergruppo parlamentare "Qualità di vita nelle città".


La campagna prevede un’unità mobile che a partire da marzo farà tappa in 50 città italiane dove sarà possibile confrontarsi con specialisti diabetologi e cardiologi, e ricevere una valutazione diagnostica del rischio cardiovascolare, effettuando esami specifici utili a chi è già affetto da patologia diabetica: misurazione dei valori di emoglobina glicata e del profilo lipidico, ecocardiogramma ed ecocolordoppler carotideo. Alla fine del percorso saranno forniti tutti i risultati per la condivisione con il proprio medico. L'unità mobile è aperta anche a chi non è affetto da diabete.


Un’indagine dell’International Diabetes Federation (Idf), che ha coinvolto 12695 partecipanti in più di 130 Paesi nel mondo con diabete tipo 2, ha evidenziato come i rischi di malattie cardiovascolari siano molto sottostimati: ben 1 su 4 degli intervistati si considera a basso rischio o non a rischio di incorrere in queste malattie, e 1 su 4 non ha mai discusso o non si ricorda di aver parlato dei fattori di rischio cardiovascolare con il proprio medico. Due pazienti su 3 hanno fattori di rischio cardiovascolare e/o avevano avuto un evento legato ad essi.


"In Italia sono quasi 750 mila le persone con diabete che vanno incontro nella loro vita ad almeno un evento cardiovascolare, delle quali oltre 350 mila hanno avuto un infarto e più di 100 mila un ictus", ha ricordato Francesco Purrello, presidente Società italiana di diabetologia (Sid) che aggiunge: "Sono poco meno di 15 mila le morti di persone con diabete imputabili a cardiopatia ischemica e rispettivamente 7500 quelle per malattie cerebrovascolari ogni anno; in pratica circa 60 decessi ogni giorno".


"Il diabete - evidenzia - è una malattia che ci sta esplodendo sotto le mani, e che tuttavia viene percepita tutto sommato come una patologia lieve. Esiste un problema di consapevolezza, ma la consapevolezza da sola non basta, e deve essere seguita da un'azione. Controllarsi è fondamentale. Ci mettiamo idealmente alla guida di questo 'camion della salute' per andare personalmente sul territorio a comunicare l'importanza di questo messaggio a tutta la popolazione".


"Dobbiamo convincere pazienti ad intervenire su tutti i fattori di rischio - ha ribadito Amodio Botta, consigliere nazionale Amd - Molte persone conoscono di essere diabetiche solo dopo un infarto o una retinopatia. Il 10% della popolazione ha avuto un problema di glicemia che ha sottovalutato. Tutti casi che ci dicono come ancora si debba puntare sulla prevenzione e corretti stile di vita. L'urbanizzazione deve entrare nell'agenda politica per invertire questi fattore di rischio. I Comuni possono essere portatori di un discorso innovativo che incida sull'evoluzione delle malattie sociali, come diabete e obesità".


"L'Anci e tutti i sindaci italiani ritengono questo tema di fondamentale importanza per la vita delle città - ha sottolineato Enzo Bianco, presidente del Consiglio nazionale Anci - Parlando di salute e benessere giochiamo una partita decisiva. La giochiamo con la corretta informazione e con la prevenzione. La vinciamo costruendo un modello di città in cui il cittadino riesce a respirare e muoversi".


"L’urbanizzazione, presenta per la salute pubblica e individuale tanti rischi ma anche molte opportunità - ha aggiunto Roberto Pella, vice presidente vicario Anci e co-presidente dell’Intergruppo parlamentare sulla qualità della vita nelle città - La best practice italiana nel campo della prevenzione al diabete è stata posta al centro delle iniziative del governo britannico, e la mia recente esperienza alla Camera dei Comuni britannica in occasione del Congresso interparlamentare sul diabete, testimonia come per tutti i parlamenti europei è tempo di confrontarsi e condividere strategie da porre in essere per città più salutari ed eque", conclude.


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