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Giovedì, 28 Marzo 2024
Salute

Sanità: Anaao, pensionati e neolaureati in corsia? Rischi per medici e pazienti


Roma, 23 apr. (AdnKronos Salute) - Dopo i pensionati richiamati al lavoro in Molise e Veneto per far fronte alla carenza dei medici, ora la Toscana ricorre ai neolaureati, dunque non ancora specializzati, da formare e assumere con contratti libero professionali 'formazione lavoro', da far lavorare nei pronto soccorso. Misure straordinarie, adottate dalla Regione, che attirano le critiche degli addetti ai lavori. Pensionati e neolaureati in corsia, "ma sembra ci sia dimenticati dell'età di mezzo", ironizza Carlo Palermo, segretario nazionale dell'Anaao Assomed, sostenendo che con queste misure "si sta perdendo di razionalità e lucidità", si sta prospettando "una sorta di sanità pubblica a basso costo" e "un'ulteriore deleteria precarizzazione" che mette a rischio i medici stessi, creando disparità, e la sicurezza delle cure.


Non solo. Si creerebbero disparità tra i medici e rischi di sicurezza per i cittadini. In questo modo infatti "verrebbero assunti in regime libero professionale medici che poi dovrebbero procurarsi da soli tutte le tutele previdenziali e assicurative con proprie risorse: quelle tutele che oggi sono garantite all'interno del contratto. Il contratto infatti - ricorda - significa anche tutela per quanto riguarda gli orari di lavoro, i riposi, i tempi di lavoro massimo, ma anche sicurezza delle cure del cittadino. Chi preferirebbe essere operato da un chirurgo che ha lavorato tutta la notte rispetto a uno che ha riposato a casa e arriva fresco in ospedale?", chiede.


"Ormai siamo davanti a una disarticolazione dell'organizzazione del lavoro negli ospedali", denuncia ancora il leader dell'Anaao, facendo un esempio: "per formare un'equipe che lavora con me per anni devo investire su questi professionisti, farli crescere in capacità tecnica, cultura. Che razza di investimento posso fare se non so neanche se il contratto dei miei medici ci sarà ancora fra sei mesi o un anno?" Ecco allora "questa ulteriore precarizzazione, laddove negli ospedali pubblici devono esserci contratti a tempo indeterminato, con poche o meglio una sola tipologia di contratto, perché chi organizza una equipe non può modulare l'attività in base ai diversi stati giuridici. E' una cosa impensabile!", conclude.


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