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Giovedì, 28 Marzo 2024
Salute

Sigaretta che non brucia, studi rilevano meno 'bionde' e rischi salute


Roma, 8 ago. (AdnKronos Salute) - Due studi ripropongono il dibattito sulle alternative al fumo di sigaretta. Le ricerche, incentrate sull'uso dei nuovi prodotti a tabacco riscaldato, evidenziano infatti in un caso la riduzione nel consumo delle normali sigarette con l'introduzione del sistema Iqos in Giappone, nell'altro caso un miglioramento dei fattori di rischio per la salute dopo 6 mesi dalla sostituzione del fumo tradizionale con i nuovi prodotti.


Il primo studio, pubblicato su Tobacco Control, condotto da ricercatori di economia sanitaria dell’American Cancer Association, ha valutato gli effetti sulla vendita di sigarette. I ricercatori hanno rilevato un calo di vendita delle sigarette tradizionali - dall'introduzione di Iqos in Giappone, nel settembre 2014 ad agosto 2018 - in tutte le 11 regioni analizzate, dove si era registrato un lieve aumento prima dell'introduzione del nuovo prodotto. Secondo lo studio, la contrazione delle vendite, vista la mancanza di altri fattori per il controllo del fumo di sigaretta (come nuove leggi o nuovi prezzi) è attribuibile all'arrivo sul mercato nipponico del tabacco riscaldato.


La rivista Cancer Epidemiology, Biomarkers & Prevention, organo ufficiale della American association for cancer reasearch, ha invece pubblicato uno studio multicentrico, randomizzato, della durata di un anno - realizzato all'interno di un programma di ricerca voluto da Philip Morris International su Iqos - condotto negli Stati Uniti in 20 centri per il controllo del fumo.


Nel corso della sperimentazione è stato valutato un gruppo di fumatori adulti (984), di cui una parte era passata dalle sigarette ai prodotti a tabacco riscaldato (496) e una parte aveva continuato a fumare le 'bionde' (488). In particolare sono stati misurati otto parametri tradizionalmente legati al rischio di patologia (Clinical Risk Endpoint, Cre) prima dell’inizio dello studio, durante e al termine dei 6 mesi di osservazione.


Dopo sei mesi, gli otto obiettivi primari di rischio clinico sono migliorati in coloro che erano passati al tabacco riscaldato mostrando andamenti simili a quelli che si riscontrano nei fumatori che smettono di fumare, ed evidenziando cambiamenti statisticamente significativi in cinque obiettivi su otto. Lo studio ha mostrato inoltre cambiamenti positivi negli obiettivi di rischio clinico secondario, nonostante alcuni partecipanti allo studio abbiano associato all’utilizzo del tabacco riscaldato anche le sigarette tradizionali (34% dei partecipanti) durante il periodo di osservazione.


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