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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica Roma

Raggi tempo scaduto: Roma scivola verso il commissariamento

Senza assessore al Bilancio e senza responsabile finanziario il Campidoglio ha tempo fino al 31 dicembre per redigere ed approvare il bilancio. Per la città che corre verso il default con l'amministrazione 5 Stelle bloccata si profila il rischio commissariamento

Da un commissario all'altro, la prima (importante) stagione amministrativa del Movimento 5 Stelle al timone della Capitale d'Italia rischia di trasformarsi in una bolla di sapone: il tempo stringe, le scandenze sono impellenti ma a 100 giorni dalle proclamazione di Virginia Raggi sindaco di Roma la Giunta pentastellata non ha ancora visto la luce. Anzi, di un'amministrazione bloccata e di una città sull'orlo del default parla il Ragioniere generale del Comune di Roma, Stefano Fermante, nella lettera in cui annuncia le sue dimissioni dalla sua carica in Campidoglio.

Se la capacità di programmare investimenti e spese senza assessore al Bilancio e senza il responsabile del servizio finanziario, oltre alle fanfare delle opposizioni alcuni esponenti politici hanno sottolineato il concreto rischio del secondo commissariamento consecutivo di Roma: secondo le normative vigenti entro il 31 dicembre i Comuni devono redigere ed approvare il bilancio di previsione per l'esercizio finanziario successivo e il bilancio triennale di previsione. Un passaggio obbligatorio perché in questo documento l'amministrazione indica quali risorse finanziarie intende reperire e come intende utilizzarle. Non rispettarlo vuol dire andare incontro alla scioglimento del Consiglio comunale e al commissariamento. In questo processo, la figura del responsabile del servizio finanziario è strategica e perdere una figura apicale a 92 giorni dalla scadenza è un duro colpo non solo d'immagine ma potenzialmente catastrofico.

Se la macchina capitolina è davvero incancrenita come denunciato dagli stralli pentastellati la città scivola ogni giorno più velocemente verso il default, ovvero il fallimento, e senza una regia in Campidoglio quella che è una corsa ad ostacoli si sta tramutando in una scena tanto più fantozziana quanto più preoccupante per il più grande comune d'Italia che in 90 giorni si potrebbe trovare nell'incapacità di gestire asili, scuole, trasporti, servizi sociali e raccolta dei rifiuti.

A bene vedere, se il sindaco Raggi può tenere per sè l'interim per una figura di indirizzo politico come quella vacante dell'assessore al Bilancio e alla società partecipate, perdere il responsabile del servizio finanziario vuol dire perdere una figura difficilmente sostituibile
A lui infatti - secondo l'articolo 153 del Testo unico degli Enti locali - è preposta la salvaguardia degli equilibri finanziari e complessivi della gestione e dei vincoli di finanza pubblica" ma anche "le ipotesi tecniche" su cui viene redatta la proposta di bilancio di previsione: un documento che deve essere redatto ed approvato dalla giunta comunale (tutt'ora incompleta), e corredata dal parere dei revisori contabili. Una procedura non di certo di poco conto. 

Non solo, la proposta deve essere poi portata in assemblea capitolina dove deve ottenere l'approvazione definitiva dei consiglieri che possono depositare eventuali emendamenti. L'ipotesi commissariamento diventa tutt'altro che ipotetico a meno che Governo e Anci in Conferenza Stato-Città non approvino uno slittamento dei termini per tutti i Comuni. 

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