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Venerdì, 19 Aprile 2024
Infrastrutture / Ragusa

Spesi 36 milioni di euro, ma l'aeroporto di Comiso è ancora chiuso. Protesta a Fiumicino

Una cinquantina di manifestanti hanno occupato simbolicamente il terminal 1 dello scalo romano. A guidare la protesta, l'onorevole Digiacomo: "Infrastruttra fondamentale per il futuro del ragusano"

Un’occupazione simbolica dello scalo aeroportuale romano per chiedere l’apertura dello scalo siciliano. Sono arrivati direttamente dalla Sicilia Sud orientale, i 150 manifestanti che hanno presidiato per tutta la mattina di sabato 30 giugno il terminal 1 Alitalia dell’aeroporto Leonardo da Vinci.

LA PROTESTA - La protesta, guidata dall’onorevole del Pd Pippo Digiacomo, deputato dell’assemblea regionale siciliana, dall'onorevole Rosario Crocetta e dall’onorevole Giuseppe Lumia, nasce perché l’aeroporto di Comiso, nell'entroterra ragusano, già completato e inaugurato nel 2007 dall’allora vice premier Massimo D’Alema, sia finalmente aperto.

Il motivo per cui la struttura, intitolata a Pio La Torre e costata 36 milioni di euro per permettere i lavori di riconversione (si ricorderà che era scalo militare) sembrerebbe essere legato ad uno scontro tra Regione, Stato ed Enac.

DIGIACOMO: "INFRASTRUTTRA FONDAMENTALE" - Nessuno infatti vorrebbe pagare i controllori di volo. Ed è per questo che questa mattina un folto gruppo di siciliani si è mosso per raggiungere lo scalo romano. “Non per elemosinare ma per aver riconosciuto il diritto di poter usufruire di una infrastruttura vitale per la nostra economia”, ha spiegato l’onorevole Digiacomo prima della partenza.

“Purtroppo quei timidi segnali che avevamo avuto in questi giorni non si sono ancora trasformati in atti concreti e fino a quando non registreremo le risposte che vogliamo, la protesta proseguirà”.

L’Onorevole si riferisce alle parole del direttore generale del Ministero delle Infrastrutture, Mario Pelosi, che aveva accettato di inserire Comiso nell’accordo di programma del trasporto aereo 2013-2015.

Spesi 36 milioni di euro per l'aeroporto (fantasma) di Comiso


“Speriamo che questa manifestazione dia i frutti sperati e sia di buon auspicio per l’incontro della prossima settimana – ha dichiarato inoltre l’onorevole Digiacomo durante la manifestazione – così da porre finalmente fine a questa vergognosa telenovela. Perché l’aeroporto di Comiso – ha concludo Digiacomo – non è importante solo per la provincia di Ragusa o della Sicilia, ma è una ricchezza per tutto il territorio nazionale”.

Intanto il 4 luglio si dovrebbe svolgere una riunione al Ministero delle Infrastrutture per definire finalmente la questione legata al pagamento del servizio al volo a Comiso che appare oggi l’ultimo serio ostacolo verso l’apertura dello scalo siciliano.

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