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Sabato, 20 Aprile 2024
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Il 2013 sarà ancora l'anno di Monti (e Fornero)

Dalla nuova tassa sui rifiuti alle riforme sul lavoro e sulle pensioni fino ad arrivare, a luglio, all'aumento dell'Iva. A prescindere dal risultato elettorale, nell'anno in arrivo sentiremo ancora gli effetti delle politiche del professore.

Comunque vada, Mario Monti ci sarà. E' questa la prima previsione, facile a dire il vero, per il 2013 alle porte. A prescindere dall'esito elettorale che ci consegnerà, a fine febbraio, una nuova (o vecchia) Italia, il professore sarà, almeno per tutto l'anno a venire, un nome onnipresente sullo scenario politico nazionale.

'Voto a parte', infatti, sarà proprio nel 2013 che molte delle 'riforme' partorite dal governo tecnico entreranno in vigore e/o produrranno i loro effetti.

Partiamo dalla voce che più di ogni altra viene associata dal popolo italiano all'immagine del professore: tasse.

IMU E TARES. Appena un mese dopo le elezioni, ad aprile, gli italiani saranno chiamati a compilare per la seconda volta i bollettini per pagare la tanto odiata Imu, l'Imposta municipale unica sugli immobili di proprietà. Ma nello stesso mese ci si recherà alle poste per un'altra tassa 'salata': la Tares, la nuova tassa sui rifiuti che sostituirà le attuali Tarsi e Tia.

Non solo. Nella Tares ci sarà un'ulteriore voce che metterà le mani in tasca ai contribuenti: una sorta di 'balzello' di 30 centesimi di euro per ogni metro quadro di abitazione, negozio, capannone che serve a finanziare tutti gli altri servizi erogati dai comuni, sempre più stretti nella morsa del patto di stabilità: illuminazione, pulizia e manutenzione delle strade, vigili urbani, etc).

E la Tares sarà una sorpresa per quanto riguarda l'importo medio che gli italiani saranno chiamati a versare. Un importo che sarà addirittura maggiore a quello dovuto per l'Imu. Se per l'Imposta municipale unica, infatti, il pagamento 'medio' è stato di 275 euro a contribuente, per la tassa sui rifiuti sarà di ben 305 euro. E se paragoniamo quanto dovuto per la Tares a quanto si pagava per la Tarsu o la Tia, ecco che il salasso è servito: i 305 euro di cui sopra contro i 225 dovuti con le vecchie imposte. Con un aumento del 37,5%: in media, ottanta euro a contribuente.

RIFORMA DELLE PENSIONI. Qui entriamo a 'casa Fornero'. Il 2013 sarà l'anno in cui si sentiranno gli effetti della riforma sulle pensioni partorito dal ministro 'tecnico' al Welfare. E così se il 2012 è stato l'anno in cui sono andati in pensione quei lavoratori che avevano maturato i requisiti nel 2011 ma che sono stati 'incastrati' dalla "finestra mobile" di Tremonti, che in pratica li ha obbligati a un anno di servizio in più, da gennaio ad andare in pensione per anzianità potranno essere i lavoratori che hanno compiuto 66 anni e 3 mesi (se uomini) o 62 anni e 3 mesi (se donne). Ma la riforma Fornero ha legato l'anzianità agli anni di versamenti di contributi. Risultato: di fatto le pensioni di anzianità sono state eliminate.

REQUISITI. Dal primo gennaio 2013 per poter andare in pensione prima del raggiungimento dell'età di cui sopra sarà necessario aver versato almento 42 anni e 5 mesi di contributi (se uomini) o 41 anni e 5 mesi (se donne). Senza dimenticare che, nel 2018, la riforma ha previsto l'equiparazione dell'età pensionabile tra uomini e donne. 

RIFORMA LAVORO E WELFARE. Addio alla indennità di disoccupazione. Il 2013 sarà l'anno dell'entrata in vigore dell'assicurazione Aspi. Un'assicurazione che scatterà a favore di chiunque perda il lavoro qualora ci siano stati almeno due anni di assicurazione e un anno di contribuzione nei due anni che precedono l'inizio del periodo di disoccupazione.

PATRIMONIALE CONTI CORRENTI. Inserita nel decreto Salva Italia, dal primo gennaio il prelievo sui conti correnti salirà all'1,5 per mille con un soglia massima di tassazione di 1.200 euro.

AUMENTO DELL'IVA. Luglio sarà invece il mese in cui scatterà l'aumento dell'iva dal 21% al 22%. Un aumento che porterà circa 6 miliardi di euro nelle casse dello stato.

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