Alcoa, gli operai scendono dal silos. L'azienda: "Si chiude a dicembre"
La proprietà comunica che "non ci sono potenziali acquirenti per l'impianto di Portovesme". I tre operai hanno interrotto la protesta per essere lunedì alla manifestazione di Roma. Obiettivo: ministero Sviluppo economico
Nessuna nuova manifestazione di interesse da parte di potenziali acquirenti dell'impianto Alcoa di Portovesme. Lo ha chiarito la società in una nota ufficiale per porre fine al rincorrersi di voci circa potenziali nuovi acquirenti della fabbrica di alluminio prossima alla chiusura.
IL COMUNICATO - "Nei giorni scorsi - ha scritto l'azienda - il comprensibile livello di preoccupazione per il futuro dello smelter di Portovesme e dei suoi dipendenti e collaboratori ha portato a una grande quantità di congetture e commenti. Sebbene siamo soliti non commentare le indiscrezioni, riteniamo utile riconfermare che dall'1 agosto non abbiamo ricevuto nessuna nuova e concreta manifestazione di interesse da parte di potenziali acquirenti dell'impianto Alcoa di Portovesme".
L'azienda, raccontando brevemente i colloqui preliminari avuti con due soggetti interessati all'acquisto che peraltro non sono mai maturati fino alla manifestazioni di interesse, ha confermato che procederà alla graduale messa in fermo dell'impianto. Tuttavia ha assicurato che ne garantirà l'operatività minima per almeno un anno, in modo da favorire il subentro di un futuro nuovo acquirente.
LA PROTESTA - Intanto, sono scesi dal silos i tre operai che protestavano contro l'annunciata chiusura.
LUNEDì TUTTI A ROMA - Tutti i loro 500 colleghi lunedì arriveranno a Roma dalla Sardegna, sfileranno in corteo ai margini del centro della città prima di posizionarsi sotto la sede del Ministero dello Sviluppo economico e attendere l'esito dell'incontro per il futuro dello stabilimento siderurgico.
