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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Con il Cav nel cuore: "Silvio, noi ti vogliamo bene"

Alla presentazione del Nuovo Centrodestra Alfano "saluta" l'ex padrino: "Silvio, noi ti vogliamo bene. I tuoi ti violentano ogni giorno". Sul partito: "In milioni pronti a votarci"

ROMA - Lo ha tradito. Di sicuro, lo ha fatto soffrire. Ma non lo ha dimenticato. Nel giorno della presentazione ufficiale del neonato Nuovo Centrodestra, Angelino Alfano ha parole al miele per il suo ex "padrino", Silvio Berlusconi. 

E' all'ex delfino di casa Arcore che, dal palco del Tempio Adriano, tocca l'ingrato compito di dire addio a Silvio, un "presidente violentato", a Forza Italia, "finita in mano agli estremisti", e agli ex "amici" diventati falchi. 

"Caro presidente Berlusconi - dice Alfano - qui c’è gente che le vuole bene, che le vuole tanto bene, che resta nel centrodestra, ma che si era stancata dell'idea che il nostro movimento finisse in mano a radicali ed estremisti". E ancora: "Qui c'è gente che non accettava che la capacità di sintesi e grande equilibrio del nostro presidente venisse violentata ogni giorno".

Insomma, l'invito di Berlusconi, "se Alfano e gli altri capiscono di avere sbagliato sono pronto a riaccoglierli", è caduto nel vuoto. Angelino e gli altri, trenta senatori, ventinove deputati e sette europarlamentari, non hanno occhi se non per il Nuovo Centrodestra. 

Alfano presenta il suo Nuovo Centrodestra

E i progetti sono in grande: "Saremo il valore aggiunto che farà vincere la coalizione alternativa alla sinistra - promette Alfano - Prima di Natale avremo almeno un circolo in ciascuno degli 8100 Comuni italiani". Di più: "Confesso la mia grande emozione, gioia e ammirazione di essere il socio fondatore del più grande partito del centrodestra in Italia". 

"Il nostro - ha continuato un Alfano visibilmente emozionato - sarà il movimento di chi ha voglia ed è in grado e ha passione per fare le cose e girare per le sagre nei paesi e andare al mercato, che non è una roba per sfigati"». La voglia sembra tanta: "A volte - ha detto Alfano ai suoi - serve farsi un mazzo così guardando in faccia chi ha bisogno e tenendo aperti i propri uffici. I nostri amministratori locali lo sanno bene".

E, in conclusione, la citazione dell'evangelista Matteo: "Nel discorso della montagna c’è l'invito a passare per la porta stretta. Noi sappiamo che saremo attaccati ma non siamo impauriti perché sappiamo di aver fatto la scelta giusta. La porta è stretta ma la strada è giusta e sta a noi dimostrarlo ogni giorno". Una porta troppo stretta per Silvio e Angelino: padre e figlio divisi, ma che ancora si pensano. 

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