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Giovedì, 28 Marzo 2024
Giustizia

Alfano dice no all'amnistia: "Condannati in carcere fino all'ultimo"

Il ministro dell'Interno ha risposto alla 'proposta' di papa Francesco di una grande amnistia in vista del Giubileo: "Dietro ogni condannato c'è almeno una vittima a cui lo Stato deve rispetto. Se i posti non bastano ne costruiremo altri"

"Dobbiamo fare in modo che le carceri siano luoghi di rieducazione ma chi è condannato resti in carcere fino all'ultimo giorno. E se i posti non bastano ne costruiamo di altri". Il ministro dell'Interno Angelino Alfano risponde così alla 'proposta' di papa Francesco di una grande amnistia in vista del Giubileo.

"Il Santo Padre fa il pastore di anime, io non posso non ricordare che dietro ogni condannato c'è almeno una vittima a cui lo Stato deve rispetto", ha detto Alfano in un dibattito alla festa dell'Unità di Milano.

Il governo deve invece puntare sul "lavoro nelle carceri" perché "nel cuore dell'uomo c'è sempre un desiderio di bene e lo Stato deve dargli una occasione e aiutarlo a costruire un'altra strada". Investire in questo, ha aggiunto Alfano, "significa investire nella sicurezza del paese". 

Contrari all'amnistia, ma più 'morbidi' del leader Ncd, il ministro della Giustizia Andrea Orlando e il presidente della commissione antimafia Rosy Bindi. Orlando ha spiegato che a un provvedimento straordinario come l'amnistia (definita "una lotteria") lui preferirebbe un cambio strutturale che riguarda l'esecuzione della pena. 

Opinione condivisa da anche Rosy Bindi. Secondo la presidente della commissione antimafia, infatti, bisogna capire come "reinterpretare il sistema carcerario perché la pena sia un modo in cui le persone si riscattano". Ma prima dell'amnistia "c'è ancora molto da fare". 
 

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