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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Carceri, Napolitano "sbuffa": "M5s se ne frega dei problemi della gente"

E' bagarre fra il capo di Stato e il Movimento cinque stelle sull'emergenza carceri. Il M5s attacca: "Il Colle salva il caimano condannato". Napolitano non ci sta: "Se ne fregano della gente"

ROMA - Napolitano chiama, il Movimento cinque Stelle risponde. Il Movimento cinque stelle risponde, Napolitano replica. Il rapporto fra i due contendenti non è mai stato dei migliori, a dire poco, ma ormai lo scontro è aperto. Senza esclusione di colpi. E' bastata una frase del presidente della Repubblica, "pensare ad indulto e amnistia per svuotare le carceri", per fare partire un'ondata di reazioni e controreazioni dai toni abbastanza accesi. 

Tutto è nato da una lettera arrivata ieri alle due Camere firmata dal Colle. "Vi pongo con la massima determinazione e concretezza una questione scottante. Parlo della drammatica questione carceraria che va affrontata in tempi stretti - scriveva Napolitano - E necessario intervenire nell'immediato con il ricorso a rimedi straordinari". Che, chiamati con il loro nome, altro non sono che indulto ed amnistia. 

Una presa di posizione netta e decisa del Colle, quindi. Apriti cielo: "Napolitano è sotto ricatto del Pdl, proponendo l'indulto o peggio l'amnistia diventa il padrino di un salvacondotto per Berlusconi" aveva tuonato Fracaro (M5s). Ancora più duro, Alessandro Di Battista, deputato grillino: "Il messaggio di Napolitano può avere senso se non ci fosse il sospetto, o per qualcuno la certezza, che abbia a che fare con il Condannato Berlusconi, principale alleato del PD in quest'avventura dell'indecente inciucio. Le parole che ci fanno rabbrividire - aveva twittato - (ripeto, in questo momento storico) sono indulto e soprattutto amnistia! Un ricattatore professionista come B. non torna mai a mani vuote". Il sospetto, forte, per il Movimento cinque stelle è che dietro l'invito a riflettere su indulto e amnistia ci sia la volontà di Napolitano di salvare Berlusconi. E poco importa se, al momento, i reati fiscali, quelli per cui il Cav è stato condannnato, non rientrano nell'indulto. La "guerra" è ormai partita e va combattuta. 

Così, il capo di Stato non si è tirato indietro. "Coloro i quali pongono la questione in questi termini vuol dire che sanno pensare a una sola cosa. Hanno un pensiero fisso e se ne fregano degli altri problemi del Paese della gente. Quelli che dicono che il mio sia stato un messaggio pro Berlusconi non sanno quale tragedia è quella delle carceri. Non ho altro da dire". Firmato, e controfirmato, Giorgio Napolitano. Che, intanto, raccoglie l'appoggio di Letta, "il governo continuerà a fare di tutto per recepire indicazioni e sollecitazioni giunte dal capo dello Stato", e di Annamaria Cancellieri, "c'è ampia condivisione del messaggio di Napolitano che ha toccato temi molto, molto seri che hanno bisogno di una risposta". 

Passa qualche ora, però, e arriva la (ri)risposta a cinque stelle. "L'M5s se ne frega dei bisogni della gente? E' la descrizione del mondo al contrario - ha attaccato il deputato pentastellato Manlio Di Stefano - Se c'è qualcuno che pensa alla gente quelli siamo noi. Non siamo stati noi ad aumentare l'Iva, a mettere l'Imu, a volere gli F35. E mentre i governi Monti e Letta condannavano il Paese alla catastrofe il Presidente Napolitano, che da otto anni spalleggia il condannato di Arcore, non ha aperto bocca".

E ancora: "Spiace constatare ancora una volta che Napolitano si dimostra incapace di avere un comportamento super partes. La verità è che con il nostro modo di fare siamo riusciti a fare venire fuori con tutta evidenza quanto Napolitano sia fazioso. Il nostro Presidente della Repubblica - ha concluso - non è degno del suo ruolo". Francobollato e spedito al Colle. Napolitano, tocca a te. 
 

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