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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Ddl Anticorruzione: dal caso Penati al Rubygate, ecco i processi che salterebbero

Molte inchieste che vedono al centro esponenti politici di spicco, da Berlusconi a Penati, da Tedesco a Papa, rischiano di non arrivare a sentenza. Il testo in votazione al Senato incide infatti sui tempi di prescrizione in merito al reato di concussione

Con l'entrata in vigore del ddl anticorruzione - "non prima di natale" il commento del presidente della Camera Gianfranco Fini - tutta una serie di processi si chiuderanno senza arrivare a sentenza.

Il ddl, infatti, incide direttamente sula prescrizione per diversi reati, in primis quello di concussione dove si avrebbe la riduzione dei tempi di prescrizione di un terzo.

Ecco quali sono in principali procedimenti che si fermerebbero prima della sentenza.

Penati e l'inchiesta su Area Falck - Un filone dell'inchiesta relativa alle aree ex Falck del comune di Sesto San Giovanni salterebbe e non sarebbero quindi giudicabili gli imputati Filippo Penati, ex presidente della Provincia di Milano (Pd), Giovanni Vimercati e i vertici delle cosiddette "coop rosse". Ecco perchè il Pdl ha più volte attaccato il testo del ddl chiamandolo col polemico nome di "ddl Salva-Penati". L'ex presidente della Provincia di Milano andrebbe però a processo per le accuse di corruzione.

Processo Ruby - Per arrivare a sentenza del processo Ruby che vede imputati, tra gli altri, l'ex premier Berlusconi ci sarebbero cinque anni in meno di tempo, con tempo fissato a 2020. Processo P4 - Il deputato Pdl Alfonso Papa è alla sbarra per aver imposto a tre imprenditori il pagamento di alcune spese, soggiorni in albergo, cene, regali, in cambio di notizie e sui processi. E con l'abbattimento di un terzo dei tempi di prescrizione, il processo potrebbe concludersi senza arrivare a sentenza.

"Sistema Tarantini" - Un intero filone della maxinchiesta sulla sanità pugliese sarebbe a rischio prescrizione con l'approvazione degli articoli del ddl sulla nuova concussione. IN particolare, salterebbe il processo relativo alle "tangenti" pagate da Tarantini a favore del primario di Neurochirurgia del Policlinico di Bari, Pasqualino Ciappetta. In cambio Ciappetta avrebbe favorito Tarantini in merito alla scelta delle protesi da applicare ai suoi pazienti. Ovviamente, avrebbe scelto protesi "marca Tarantini".

Le inchieste sulla sanità in Puglia - Il processo è quello della cosiddetta "cupola Tedesco": il senatore del Pd, tra il 2005 e il 2009, avrebbe pilotato le nomine dei dirigenti delle Asl regionali per portare a suo favore, ed a favore di imprenditori a lui vicini, le gare di appalto e di fornitura. Nonché, in cambio di voti. Anche qui entrerebbe in gioco la nuova prescrizione per il reato di "concussione per induzione"

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