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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

"A scuola si studierà l'antimafia": la proposta di legge M5s nel nome di Falcone e Borsellino

"Portare la storia dell'antimafia e del contrasto al fenomeno mafioso all'interno delle scuole è necessario", dice a Today la deputata Chiara Di Benedetto, prima firmataria della proposta di legge

"Sono ottimista perché vedo che verso la criminalità mafiosa i giovani, siciliani e no, hanno oggi un'attenzione ben diversa da quella colpevole indifferenza che io mantenni sino ai quarant'anni. Quando questi giovani saranno adulti avranno più forza di reagire di quanto io e la mia generazione ne abbiamo avuta". Queste parole sono contenute nell'ultima lettera di Paolo Borsellino, scritta alle 5 del mattino del 19 luglio 1992. Dodici ore dopo, il magistrato siciliano sarebbe rimasto ucciso, insieme ai ragazzi della sua scorta, dall'esplosione di un'auto imbottita di tritolo in via D'Amelio, a Palermo. La lettera, rimasta incompiuta sulla sua scrivania, era indirizzata agli studenti di un liceo.

Molto si è scritto su queste ultime parole di Borsellino, sul loro significato profondo e simbolico, indirizzate proprio ai giovani. Il Movimento 5 Stelle sta per presentare ufficialmente una proposta di legge affinché la storia dell'antimafia venga introdotta nelle scuole di ogni ordine e grado. La proposta, che vede come prima firmataria la deputata Chiara Di Benedetto, è stata presentata durante un convegno a Roma alla presenza anche di Salvatore Borsellino, fratello del giudice ucciso. 

"Portare la storia dell'antimafia e del contrasto al fenomeno mafioso all'interno delle scuole è necessario. Si tratta di argomenti che di solito non sempre sono approfonditi in quelle ore che vengono ritagliate dal programma e se viene fatto è solo per l'interessamento e l'impegno di singoli docenti, che hanno questa sensibilità", spiega Di Benedetto a Today

"Le nuove generazioni non conoscono questo bene questo argomento perché per fortuna non hanno vissuto sulla loro pelle le stragi degli anni Novanta e non conoscono chi e come ha affrontato e pagato con la vita la lotta alla mafia - prosegue la deputata siciliana - Per noi è un punto di partenza, perché crediamo fermamente che qualsiasi iniziativa e tentativo di contrastare il fenomeno debba partire da una matrice culturale e soprattutto dai giovani perché sono quelli che dovranno capire e riconoscere cos'è la mafia, come si declina, come è stata affrontata nell'arco della storia". 

Il ricordo di Salvatore Borsellino: video

La proposta di legge prevede "l'istituzione dell'insegnamento della storia del contrasto del fenomeno mafioso, relativo al complesso dell'impegno istituzionale, civile e reglioso, contro ogni forma di associazione mafiosa", inserito nel monte ore complessivo previsto per le competenze relative all'area storico sociale di "Cittadinanza e Costituzione", materia introdotta per la prima volta con la legge 169 del 30 ottobre 2008. "La nostra proposta in questo senso si inserisce in un contenitore che già esiste a livello normativo e vuole in quel contesto approfondire e inserire questo insegnamento per fare in modo che venga anche portata ai giovani un'altra scala di valori, diversi da quelli che purtroppo la tv inevitabilmente trasmette e che al contrario abbia che fare con la verità e il coraggio".

La proposta prevede infine l'istituzione del "Premio per il coraggio della verità" da parte del presidente della Repubblica, un riconoscimento annuale agli studenti che si sono distinti per la realizzazione di un'opera artistico-letteraria che testimoni l'impegno civile nella lotta alla mafia. "Il premio, che stimola i giovani a partecipare a queste iniziative e riflettere su questi temi, è anche un modo per avvicinare i giovani alle istituzioni, visto che viene fatta dal presidente della Repubblica". 

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