rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
politica estera

Renzi dall'Iraq: "L'Europa non volti le spalle ai massacri"

"L'Europa in questi giorni deve essere in Iraq, altrimenti non è Europa". Così Matteo Renzi al premier uscente iracheno Al Maliki, incontrato nel palazzo presidenziale a Baghdad. E il ministro Pinotti: Italia pronta a fornire armi leggere

ROMA - Di fronte alle violenze scatenate dai jihadisti dell'Isis, l'Italia ha scelto di rompere il silenzio e intervenire. Oggi il premier Matteo Renzi, in Iraq per una visita lampo, ha incontrato il premier uscente iracheno Nouri al Maliki nel palazzo presidenziale a Baghdad. E ha voluto accelerare il sostegno al Paese in guerra con i fondamentalisti dello Stato islamico.

“L’Europa in questi giorni deve essere in Iraq, altrimenti non è Europa”, ha detto Renzi secondo fonti governative rivolgendosi al premier uscente. Renzi ha espresso amicizia e vicinanza verso l'Iraq, sia dell’Italia sia dell’Europa, facendo presente che oggi, spiegano le stesse fonti di governo, è arrivato il sesto aereo di aiuti umanitari. L’integrità della regione e dell’Iraq, ha evidenziato il premier italiano, è fondamentale per la stabilità dell’intera area.

Al Maliki, che si è rivolto a Renzi in qualità di capo del governo italiano ma anche di presidente di turno dell’Unione europea, ha spiegato che il suo passo indietro è stato un atto dovuto, ma ha invitato a non avere paura della democrazia in Iraq, una democrazia giovane ma alla quale il popolo iracheno tiene molto. Renzi ha incontrato anche con il nuovo premier Haider Al Abadi: "Se qualcuno pensasse che davanti ai massacri in Iraq l’Europa volta le spalle e pensa solo allo spread ha sbagliato previsione - ha ribadito - oppure ha sbagliato semestre". 

E proprio oggi il ministro degli Esteri Federica Mogherini e il ministro della Difesa Roberta Pinotti sono intervenute alla seduta congiunta delle commissioni Difesa ed Esteri di Camera e Senato. Le commissioni voteranno sulle comunicazioni del governo. L’Isis, ha detto la Mogherini, rappresenta “una minaccia non solo per l’Iraq, ma per l’intera regione, per l’Europa e per il mondo intero“. ”Il punto di equilibrio della convivenza tra sunniti, sciiti e curdi da tempo non funzionava – ha poi aggiunto – Non è una sorpresa ma è straordinario per gravità e impatto sulla popolazione civile”. 

Quanto all’invio delle armi l’Italia è pronta a fornire ai peshmerga curdi “armi automatiche leggere e relativo munizionamento”, ha aggiunto la Pinotti. Siamo pronti, ha aggiunto, ad un “sollecito invio di materiale militare d’armamento già in uso alle forze armate nazionali. Tale contributo, destinato alla difesa personale e d’area”. Del resto, ha proseguito la Mogherini, “gli aiuti militari all’Iraq sono “indispensabili nell’immediato ma difficilmente rappresentano a lungo termine la soluzione di questa come di qualsiasi crisi”. Quanto sta avvenendo in Iraq in queste settimane presenta “una grande differenza con il passato, qui è a rischio davvero la possibilità di considerare valido il principio di convivenza, non c’è nessuno scontro di civiltà o guerra di religione”. E nel pomeriggio le Commissioni Esteri e Difesa della Camera hanno dato il via libera alla risoluzione che sostiene l'invio di armi nel Paese. I sì sono stati 56, mentre i no 13: contrari Sel e M5S, che sostenevano l'apertura di corridoi umanitari.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Renzi dall'Iraq: "L'Europa non volti le spalle ai massacri"

Today è in caricamento