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Giovedì, 25 Aprile 2024
Caro benzina

In arrivo nuovi rincari per la benzina E il settore auto precipita ai livelli del '64

E' ormai emergenza carburante. Dalla prossima settimana sono previsti nuovi aumenti a fronte di picchi già record: benzina a 2,019 euro/litro, diesel a 1,853. Di riflesso, crollano le immatricolazioni: ad agosto -20,23%. Il rischio è chiudere il 2012 con un -20% rispetto al 2011.

Le due cose non possono che essere collegate. Anche se tutti ne parlano come fossero fenomeni distinti. Da un lato la benzina che aumenta, e aumenta, e aumenta. Dall'altro, le vendite delle automobili che diminuiscono sempre di più, portando il settore ai livelli del 1964.

Ma andando a leggere articoli e interventi sul tema, i due fenomeni sembrano totalmente scollegati. Eppure il dato di fatto, e sono i numeri a parlare, è il seguente.

Dalla prossima settimana il prezzo della benzina, oggi al 'picco' di 2,019 euro/litro e a un costo medio di 1,933 per la verde e di 1,853 - 1,815 per il diesel, aumenterà ulteriormente.

"Tutta colpa" spiegano da Quotidiano Energia "dei rincari delle quotazioni internazionali". Ieri, infatti, la benzina ha superato i 15 dollari. Il diesel è ormai fisso sopra i 6. Il che porterà "a nuovi rincari sulla rete carburante".

Con questi numeri, quindi, non c'è da sorprendersi che il settore auto, quanto a vendite, sia oggi precipitato ai livelli del 1964.

Ad agosto, infatti, il comparto ha segnato il nono calo consecutivo, lasciando sul terreno il 20,23% di immatricolazioni in meno, per un totale di sole 56.447 nuove auto messe in circolazione.  

Guardando al periodo gennaio-agosto 2012, emerge una flessione nelle immatricolazioni del 19,86%: se nei primi otto mesi del 2011 furono immatricolate 1.224.096 auto, nei primi otto mesi del 2012 ne sono state messe in circolazione appena 981.030.

"E' stato un mese terribile" ha spiegato l'ad Fiat, Sergio Marchionne. E lo scenario futuro è ancora peggiore: "Si prevede un -20% di immatricolazioni rispetto al 2011. Mai visto un numero così basso in vita mia". 

"Siamo alla nona contrazione consecutiva per il mercato nazionale dell'auto - spiega il presidente dell'Associazione nazionale filiera industria automobilistica Roberto Vavassori - , che tocca un nuovo record negativo posizionandosi all'incirca sui livelli del 1964, quando il mese di agosto aveva registrato 57.847 immatricolazioni". 

E' solo Vavassori a collegare la flessione del settore con il continuo aumento dei prezzi dei carburanti: "Oltre la scarsa propensione all'acquisto dell'automobile tipica dei mesi estivi, sulla flessione hanno inciso la crisi e la conseguente elevata disoccupazione, ma soprattutto il forte rialzo congiunturale dei prezzi di tutti i carburanti ad agosto, che ha determinato un nuovo aumento dell'inflazione".

E se il settore auto, in Italia come in Francia, registra un pericoloso segno negativo, è significativo che l'unico paese in cui si è registrato un significativo aumento delle immatricolazioni (+7,3%) è il Giappone. Tutto merito delle sovvenzioni pubbliche stanziate per l'acquisto di vetture non inquinanti

Le cause del crollo - Federauto non ha dubbi. La causa di questa flessione "è del Governo Tecnico" che "ha bersagliato il mondo dei trasporti con una miriade di tasse e balzelli. Eppure le auto, i veicoli commerciali e i camion, servono alle persone sopratutto per andare a lavorare, o a lavorare. Sale la spesa delle famiglie, la pressione fiscale sulle partite iva, si riducono i consumi, si uccidono le aziende e quindi l'occupazione. Forse con questa ricetta l'Italia si salverà, come ha promesso il Premier Monti, ma se continuerà l'immobilismo del Governo la filiera dell'automotive probabilmente no. E con essa sparirà una mucca da latte che porta il 16,6% delle entrate fiscali nazionali. Assurdo e incomprensibile."

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