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Venerdì, 29 Marzo 2024
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"Bastardi islamici", Belpietro assolto: non ha offeso la religione

Il titolo apparve su Libero, quotidiano all’epoca da lui diretto, il 13 novembre 2015 dopo la strage di Parigi

Titolare un editoriale “Bastardi islamici” non è reato. Lo ha stabilito il giudice di Milano, Anna Calabi, assolvendo il giornalista Maurizio Belpietro dal reato di “offesa a confessione religiosa mediante vilipendio di persone”. L’attuale direttore de “La Verità” era finito sotto processo per aver pubblicato sulla prima pagina del quotidiano “Libero” del 13 novembre 2015, all’indomani degli attentati di Parigi e della strage al teatro Bataclan, un editoriale intitolato “Bastardi islamici”.

Il pm Piero Basilone aveva chiesto di condannarlo al pagamento di una sanzione pecuniaria da ottomila e 300 euro. “E’ chiaro che il titolo si riferiva ai terroristi, non ai musulmani. E terroristi che ammazzano a sangue freddo sono bastardi”, si era difeso Belpietro durante l’interrogatorio in aula. Il giudice milanese gli ha dato ragione, assolvendolo perché “il fatto non sussiste”.

“La lingua italiana è chiara – ha spiegato Belpietro rispondendo al pm Piero Basilone davanti al giudice Anna Calabi – basta andare su google e digitare ‘islamico’ e si può leggere ‘aggettivo'”. Il titolo scatenò polemiche “strumentali – ha aggiunto – perché si cerca di far sparire il fatto che c’è qualcuno che ammazza in nome dell’Islam”.

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