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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Chi è Francesco Belsito

Ecco il discutibile profilo professionale del tesoriere della Lega Nord sul quale grava l'inchiesta per truffa ai danni dello Stato e appropriazione indebita

Diploma taroccato a Napoli. Lauree fantasma. Giro di strani assegni - e di strani investimenti - in Tanziania e a Cipro. Pochi giorni fa, il 26 febbraio, Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera si chiedeva: "Ma come diavolo li scelgono i tesorieri dei partiti?". Era da poco scoppiato il Caso Lusi. I militanti della destra attaccavano i vertici dell'allora Alleanza Nazionale su "patrimonio sparito". L'Idv attaccava: "Basta finanziamenti ai partiti". E Stella, sul Corsera, poneva questa domanda.

E, per suffragare l'attacco, sceglie di raccontare chi è Francesco Belsito."Nessuno può permettersi di sindacare dove e come la Lega impiega i suoi soldi" rispondeva al Corriere del Veneto il senatore Piergiorgio Stiffone "che" ricorda Stella "con Roberto Castelli affianca, in seconda fila, Belsito". Immediato lo scontro in casa Lega tra i filo-Castelli vicini a Belsito e i maroniani che ribatterono: "Non sono soldi della Lega, sono soldi degli italiani". Ma torniamo a Belsito e alla domanda di Stella: "Come diavolo li scelgono i tesorieri i partiti?". La risposta arriva da un'inchiesta del Secolo XIX di Genova, città natale di Belsito.

Assegni spariti o falsificati. Fallimenti a catena. Amicizie pericolose. Colui che arriva ad amministrare oltre 22 milioni di euro l'anno (a tanto ammontano i rimborsi elettorali per la Lega Nord nel 2010) nasce come autista dell'ex ministro Alfredo Biondi, passa per il cda di Fincantieri e, da tesoriere della Lega Nord, arriva alla poltrona di sottosegretario del ministro Calderoli nell'ultimo governo Berlusconi. 

Quindi i fallimenti. Quello della Cost Service, impresa "dall'oscura mission" ricorda Stella, e quello della Cost Liguria, società immobiliare, controllata dalla Cost Service.

Non da poco conto anche il profilo personale del personaggio. Passi per la condanna per guida senza patente e per la famosa - a Genova - "abitudine di parcheggiare la sua Porche Cayenne nei parcheggi dei poliziotti". Belsito sul sito del governo, quando ricordiamo era sottosegretario, scrisse di essere laureato in Scienze della comunicazione all'università di Malta e in Scienze politiche a Londra. In realtà, l'unico titolo di studio certificato conseguito da Belsito è la licenzia di scuola media inferiore visto che, stando al fascicolo che l'università di Genova ha inviato alla magistratura "per accertamenti" emerge come il titolo di "perito" conseguito nel 1993 presso un istituto privato napoletano, il "Pianma Fejevi" di Frattamaggiore, era falso. E non solo il nome di Belsito non risultava fra gli esaminandi, e la firma del preside sul diploma non corrispondeva, ma la scuola Pianma Fejevi non esiste nemmeno più, "travolta" racconta l'inchiesta del Secolo XIX, "da un'inchiesta con oltre 160 imputati su diplomi falsi venduti". Da qui, la domanda di Stella che facciamo anche nostra: "Ma come diavolo li scelgono i tesorieri dei partiti?".

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