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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Expo 2015, indagato il sindaco di Milano Beppe Sala: "Turbativa d'asta"

Sotto accusa l'appalto sulle piante, affidato direttamente a chi aveva vinto la gara per la piastra dopo che un vivaista non era stato in grado di fornire gli alberi

MILANO - Turbativa d'asta per l'appalto degli spazi verdi di Expo 2015: è l'ipotesi di reato su cui indaga la procura generale di Milano. E l'indagato è Giuseppe Sala, sindaco di Milano e all'epoca commissario di Expo. Si tratta della seconda accusa per il primo cittadino dopo quella di falso materiale ed ideologico, per la quale Sala avrebbe retrodatato un documento per cambiare alcuni commisssari della gara sulla "piastra" senza rifare tutta la procedura.

"La storia, purtroppo, si ripete - commenta il primo cittadino di Milano - Provo solo una profonda amarezza, soprattutto pensando a quanto ho sacrificato per poter fare di Expo un grande successo per l'Italia e per Milano". 

L'appalto in questione valeva quattro milioni e trecentomila euro. Sotto la lente d'ingrandimento l'affidamento diretto a Mantovani, che ha fornito 6 mila alberi. Secondo quanto rilevato, peraltro, alla ditta il lavoro è costato "solo" un milione e seicentomila euro. La procura generale, però, non è tanto interessata agli alberi in sé. La fornitura del verde era infatti inizialmente inserita dentro l'appalto da 272 milioni per la piastra. 

L'affidamento diretto della fornitura del verde era infatti inserito nell'appalto da 272 milioni sulla piastra, vinto poi da Mantovani. Ma il commissario di Expo ad un certo punto scorporò la parte sugli alberi su pressione diretta dei politici lombardi, in modo che si potesse far partecipare un vivaista locale che avrebbe fornito le piante tramite sponsorizzazione.

A quel punto, però, i 272 milioni sarebbero dovuti diminuire e la gara avrebbe dovuto essere rifatta per consentire la partecipazione anche ad imprese che, inizialmente, avevano rinunciato proprio per non essere in grado di fornire anche gli alberi. Questa, almeno, l'accusa della procura generale. Tra l'altro poi il vivaista selezionato per la sponsorizzazione non riuscì a garantire la fornitura delle piante, per cui Expo stabilì l'affidamento diretto a Mantovani, che poi - come ricordato prima - acquistò le piante a molto meno del valore stimato da Expo 2015 Spa. 


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