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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica / Italia

Berlusconi veste i panni dello "statista" e sceglie l'avvocato di Andreotti

Il leader del Pdl vuole indossare i panni dello statista per guidare la futura Convenzione per le riforme. E chiama in soccorso il professor Franco Coppi, l'avvocato di Giulio Andreotti

La prima mossa per la "pacificazione" politica e giudiziaria? Cambiare gli avvocati.

Sembra essere questa la strategia di Silvio Berlusconi, che vuole indossare i panni dello statista per guidare la futura Convenzione per le riforme. E per dare un segnale, il Cavaliere sceglie la linea soft sulla giustizia. Basta attacchi al Palazzo di Giustizia (con tanto di simboliche occupazioni). Berlusconi sceglie la via di una difesa più sobria.

Nei giorni che precedono la sentenza di appello per Mediaset e quella per Ruby, l'ex premier "integra" il suo collegio difensivo. Il fedelissimo Ghedini, resosi conto di essere visto come "troppo politicizzato", ha richiesto l'aiuto di uno dei massimi esperti italiani del diritto penale: il professor Franco Coppi.

CHI E' FRANCO COPPI - "Temuto e riverito negli ambienti giudiziari - scrive Ugo Magri sulla Stampa -  per l’autorevolezza specie sulle materie che, guarda caso, più da vicino interessano il Cavaliere (all’università di Roma fanno testo due suoi libri dedicati ai reati sessuali e a quelli contro la Pubblica amministrazione). Sebbene non abbia ancora firmato l’incarico, Coppi è orientato a lanciarsi nell’impresa. Ma alle sue rigidissime condizioni.
 
"Berlusconi dovrà comportarsi come Giulio Andreotti. Che - scrive Magri sul quotidiano torinese . per tutta la durata del processo a Palermo si dimostrò imputato modello. Mai un tentativo di buttarla in politica, zero esternazioni. Una condotta che gli valse alla fine l’assoluzione. Quando invece don Gelmini (altro cliente del prof) si mise a rilasciare interviste, Coppi non esitò un attimo a congedarlo. Sarà capace Berlusconi di contenersi? E soprattutto: il cambio di rotta verrà premiato come avvenne per il Divo Giulio? Le migliori carte della difesa sono già state giocate, qualcuna in modo azzardato

I MOTIVI DELLA SCELTA - Uno degli uomini più vicini a Berlusconi spiega la decisione di modificare il collegio difensivo con questa motivazione: "Il presidente vuole verificare se davvero esiste una magistratura senza pregiudizi nei suoi confronti, in grado di assolverlo. Dunque sceglie un avvocato non politicizzato che sa trattare con i giudici non politicizzati".

Non resta che attendere le sentenze per capire se la strategia funzionerà.

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