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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica Italia

Nasce il Governo Conte, Berlusconi prepara Forza Italia al piano B

Silvio Berlusconi non ha nessuna intenzione di rompere con Matteo Salvini, ad Arcore si sono ritrovati sull'idea di un centrodestra che deve difendere il proprio programma all'interno del Governo. Così anche dall'esterno i senatori azzurri possono dettare il passo all'esecutivo

Salvini e Berlusconi si parlano, si confrontano, certe volte hanno opinioni diverse, ma partono dal rispetto reciproco: ad Arcore si sono ritrovati sull’idea di un centrodestra che deve difendere il proprio programma. "Salvini all’interno del governo è il garante del centrodestra - spiega Giorgio Mulè, deputato di Forza Italia e portavoce unico dei gruppi azzurri di Camera e Senato a Radio Cusano - farà in modo che il nostro programma trovi sviluppo e applicazione”.

Silvio Berlusconi non ha nessuna intenzione di rompere con Matteo Salvini, almeno non prima almeno dell'esito delle prossime amministrative, però non risparmia critiche ai ministri leghisti con Fontana che inciampa sulle polemiche con le famiglie arcobaleno, e lo stesso Salvini che da ministro dell'Interno ha già sfiorato l'incidente diplomatico con la Tunisia, fino all'economista Bagnai che smorza l'entusiasmo sulla flat tax.

Governo, ultime notizie

Berlusconi va ripetendo da tempo che Forza Italia, la sua creatura politica fondata nel '94, va rilanciata e rinnovata, puntando su volti nuovi, possibilmente giovani. Ma in pochi ci hanno creduto, perché passare dalle parole ai fatti non è sempre così facile. E poi il Cav, si sa, ha sempre preferito soprassedere e rinviare sine die ogni 'rivoluzione azzurra' annunciata pur di non mettersi contro mezzo partito.

Stavolta, però, a maggior ragione con il ruolo di opposizione che Fi si prepara a svolgere dopo la nascita del governo giallo-verde e grazie alla riabilitazione che gli ridà piena agibilità politica, raccontano, l'ex premier sembra intenzionato a fare sul serio e starebbe aspettando solo il momento più opportuno per agire e scongiurare il rischio salvinizzazione del partito. Ultimi sondaggi alla mano, di fronte all'opa della Lega in atto sul territorio, qualcosa va fatta, non si può stare fermi, fanno sapere da palazzo Grazioli. L'obiettivo è riportare Fi dal 14% (registrato il 4 marzo, giorno dello storico sorpasso di Matteo Salvini) al 20% e bloccare, dove è possibile, lo 'shopping leghista'. Tra le fila del Carroccio, infatti, molti scommettono che verranno tanti da Fi.

Di certo, a breve, qualche coordinatore regionale sarà sostituito e gli assetti organizzativi verranno rivisti. Serve un "cambio di passo" e "una cabina di regia" per decidere e gestire la linea politica day by day e evitare fughe in avanti di singoli, con conseguenti divisioni interne, puntualmente presi di mira dalla stampa, è il ragionamento che viene fatto nell'inner circle berlusconiano.

Che cosa succede a Forza Italia

Tramontata l'idea di un coordinatore unico, sul tavolo di Arcore, riferiscono, in queste ore ci sarebbero due opzioni: la creazione di un 'comitato ristretto' formato dai fedelissimi, una sorta di 'war room' permanente, o meglio, di segreteria politica, che rimetta in moto la macchina e agisca sotto la supervisione del presidente di Fi, con l'aiuto magari di un vice e l'ipotesi del 'triumvirato' per il Nord, il Centro e il Sud, ovvero la nomina di tre coordinatori con precise competenze territoriali per meglio garantire la rappresentanza delle varie anime interne azzurre.

I nomi più gettonati per avviare il nuovo corso sono sempre quelli di Antonio Tajani Adriano Galliani. Per ora il rinnovo del partito si è limitato alla nomina del tandem rosa Bernini-Gelmini alla guida dei gruppi parlamentari, dell'ex direttore di 'Panorama' Giorgio Mulè come portavoce unico dei gruppi e di Maurizio Gasparri come responsabile di Fi per concordare e coordinare con gli alleati le candidature locali per le prossime amministrative.

Il corpaccione di Fi è sempre in fibrillazione. Molti temono l'abbraccio mortale della Lega e cercano di riposizionarsi. E sotto traccia divampa lo scontro tra nordisti e sudisti che accusano i primi di aver 'salvinizzato' il partito. L'ultima parola, come sempre, spetterà al Cav, che "non punta mica a un azzeramento, per carità", assicurano a palazzo Grazioli, ma a un rinnovamento, soprattutto, sul territorio. Non c'è nessuna intenzione di mandare in soffitta la sua creatura politica: ''Il nostro futuro si chiama Fi", assicurò l'ex premier quando nel marzo scorso uscirono delle indiscrezioni sul ricambio generazionale e organizzativo del partito.

Nessuno può fare a meno di Fi, unica forza moderata e tranquilla all'interno della coalizione, saldamente ancorata al Ppe e unico argine al populismo dilagante in Europa, avrebbe detto ai suoi il leader azzurro, citando lo slogan della 'force tranquille' che nell''81 portò il socialista François Mitterrand alla vittoria delle presidenziali.

Perché Berlusconi potrebbe dettare il passo del nuovo governo

Ma Berlusconi è tutt'altro che in una posizione di difetto nei confronti dell'alleato "interno" al nuovo governo. Se alla Camera dei Deputati la maggioranza giallo-verde è in forte maggioranza, al Senato la pattuglia di Lega e Movimento 5 stelle possono contare di un margine minimo di soli 7/10 senatori.

I numeri del Governo Conte: il pallottoliere

La maggioranza parlamentare su cui possono contare Salvini e Di Maio è 'risicata': Lega e 5 stelle insieme hanno 352 Deputati e 169 al Senatori. Basta un passo falso per andare sotto al Senato.

Qui entrano in gioco le alleanze variabili e i voti del centrodestra che, non mettendo il veto all'accordo Lega-5stelle, può teleguidare il Carroccio alleato con una realpolitik che intreccia la politica nazionale con gli accordi nelle amministrazioni locali. Silvio Berlusconi e i senatori di Forza Italia potrebbero fare il buono e cattivo tempo della XVII legislatura: l'ex Cavaliere, fresco di riabilitazione da parte del Tribunale di sorvegliana, potrebbe rientrare in Parlamento già in autunno e far valere tutto il suo carisma. 

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Come ci ricordava Sartoria Politica la storia politica ci insegna che ci sono sempre dei deputati e senatori, chiamati responsabili pronti ad appoggiare l'esecutivo.

Ronzulli a Conte: "Esecutivo non votato da Italiani"

"Siamo in un momento eccezionale ed anche questo governo è un fatto di eccezione. Vorrei da subito sottolineare un dato importante. Il Governo Conte e la maggioranza che lo sorregge non sono stati votati dagli italiani e il governo è presieduto da un tecnico non eletto". Lo ha detto Licia Ronzulli, senatrice di Forza Italia intervenendo in Aula al Senato durante il dibattito sulle dichiarazioni programmatiche del governo Conte.

"I nostri valori, i nostri ideali e programmi - ha aggiunto Ronzulli- sono inconciliabili con quelli del M5S che avvelenano il Paese con equazioni pericolose e sbagliate. Ho sentito ricette antiche e inconcludenti che aumenteranno il debito pubblico e la spesa pubblica improduttiva.

"Ci preoccupano molto quali misure saranno proposte a difesa del risparmio dei cittadini, per le partite Iva, per gli artigiani e i commercianti, quali politiche di sviluppo. Nel contratto dei sogni non c'è neppure una riga su tutto questo. Agli amici della Lega vorrei dire che hanno intrapreso una strada rischiosa e siamo certi che il tempo sara' galantuomo. La nostra strada è sempre stata contraddistinta da successi e sconfitte ma abbiamo combattuto sempre dalla stessa parte. Continueremo a farlo anche alle amministrative di domenica prossima e siamo convinti e speranzosi che la nostra prospettiva storica del centrodestra restera' anche la vostra, perche' riteniamo che sia l'unica strada per il futuro".

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